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DOCUMENTO LCI – “Avremo risentimento verso gli israeliani”: in Libano visioni diverse tra generazioni

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Da molte settimane Israele colpisce il Libano, sostenendo di voler distruggere Hezbollah e i suoi leader.

Come a Gaza nella lotta contro Hamas, i civili stanno pagando un prezzo pesante.

All’interno della popolazione libanese su questi avvenimenti si contrappongono due visioni, quelle di due generazioni diverse.

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Medio Oriente: paura di un conflitto diffuso

Come a Gaza, gli abitanti del Libano si trovano bloccati tra l’incudine e il martello, tra un Hezbollah filo-iraniano e anti-israeliano radicato e gli attacchi dello Stato ebraico. Centinaia di civili sono morti nei crescenti bombardamenti su Beirut e nel sud del paese. Questi combattimenti violenti hanno riportato all’interno della popolazione i demoni della sanguinaria guerra civile (1975-1990). “Ci siamo tutti protetti lì, perché pensavamo che fosse il posto più protetto, dato che c’erano moltissimi edifici”, testimonia Lamia Darouni, residente a Beirut che aveva 12 anni quando scoppiarono le ostilità. Risiedeva già nell’appartamento che occupa oggi. “E ci siamo accorti che c’era una granata caduta proprio davanti a noi”ricorda al microfono di LCI.

Avremo risentimento verso gli israeliani

Caline Darouni

Per quindici anni le diverse comunità furono divise. Nella capitale libanese, come nel cuore della gente del posto, sono ancora visibili le tracce di questo periodo oscuro della storia. Le cicatrici di quel periodo non sono mai guarite. Recentemente Lamia ha mostrato le foto dell’epoca a sua figlia Caline. Un gesto tanto più importante, secondo lei, in quanto sul conflitto odierno grava il peso di questa guerra. “NO Hezbollah è un partito politico militare che ci ha invaso, che ci ha completamente distrutto. Essere trascinati in questa guerra a causa dei palestinesi e per una causa che non ci riguarda, no (non accettiamo)”dice Lamia Darouni. “Ma non è qualcosa che abbiamo sperimentato.”confuta sua figlia Caline Darouni. “È un rancore che loro (membri della vecchia generazione, ndr)loro hanno. Penso che il loro risentimento verso i siriani e i palestinesi lo avremo anche verso gli israeliani”aggiunge.

Questa divisione pro/contro Hezbollah e pro/contro Israele si riscontra più in generale tra tutti i libanesi, che hanno visto il loro Paese gradualmente indebolirsi e impoverirsi negli ultimi decenni. Karma, 31 anni, è di origine cristiana e drusa. Trascorre il suo tempo libero aiutando i rifugiati. Il giorno in cui i team LCI lo hanno incontrato, si stava prendendo cura di una famiglia musulmana fuggita dal sud. “In fondo viviamo tutti nello stesso territorio e lo condividiamo”insiste. Ai suoi occhi, le azioni di Hezbollah sono legittime. “Non riguarda solo i musulmani sciiti. Queste sono persone che resistono per il bene di tutto il Libano”crede.

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Non tutti i giovani sono così radicali, ma per molti di loro è rimasto un solo nemico: Israele.


M.G. | LCI riporta Claire CAMBIER, Thibault BRUCK e Karim GEMAYEL

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