La Corte Costituzionale rumena ha respinto la candidatura alle presidenziali dell’eurodeputato, ferocemente ostile agli Stati Uniti e a Israele, e portabandiera della “Grande Romania”.
Tutta maiuscola o quasi, la reazione di Diana Sosoaca alla decisione della Corte costituzionale della Romania, che domenica l’ha esclusa dalla corsa alle presidenziali, riassume perfettamente i suoi eccessi e le sue ossessioni. “Con questo motivo vergognoso mi avete reso EROE, MARTIRE NAZIONALE! (…) REGNO, BASTARDI! (…) AVETE VIOLATO IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI, AVETE INVOCATO IL REATO DI OPINIONE COME AI TEMPI DI STALIN E DI HITLER! (…) PER TUTTA LA MERDA SCRITTA, VI FACCIO CAUSA IN TUTTI I TRIBUNALI INTERNAZIONALI E INTERNAZIONALI! SIETE STALINISTI E NAZISTI! QUANDO HO DETTO CHE IL MIO CONCORRENTE ERA DETENUTO DAI SERVIZI SEGRETI ROMENI E STRANIERI, VOI HAI RISO – ORA VEDIAMO CHE AVEVO RAGIONE! CCR [Cour constitutionnelle de Roumanie, NDLT]=MOSSAD=USA=ISRAELE…..»ha spiegato su Facebook lo stravagante deputato rumeno, che nei sondaggi per le elezioni presidenziali che si terranno il 24 novembre e l’8 dicembre si è classificato al quarto o addirittura terzo posto.
Per farsi capire bene dagli internauti, Diana Sosoaca, che invita i suoi sostenitori a manifestare, ha precisato sul suo sito: “MESSAGGIO AGLI EBREI, AGLI AMERICANI, AI FRANCESI, ECC. : NON HO PAURA DI TE! NON MI FERMO! NON STERO’ TRANQUILLO! Dovrai uccidermi e anche allora non starò zitta, perché la mia voce parlerà dall’oltretomba! » Finora non è mai rimasta in silenzio; sarebbe addirittura il contrario. L’eletta nazionalista grida, rutta e vocifera da quando è entrata in politica nel 2020. La sua furia, inizialmente diretta contro le misure sanitarie adottate durante l’epidemia di Covid-19 e in particolare contro i vaccini, si è diversificata, dirigendosi verso l’Ucraina, il Medio Oriente o gli Stati Uniti.
“Il Mossad lo sapeva”
Le sue parole lo testimoniano: Diana Sosoaca non è una candidata come le altre. Nazionalista oltre ogni comprensione, antiucraina se non filorussa, cospiratrice frenetica, antisionista addirittura antisemita, demagoga reo confessa, brutale anche fisicamente – nel 2021 ha rapito brevemente un giornalista italiano dopo un’accesa intervista… Lì non mancano gli epiteti per non descriverlo. Lo scorso luglio, ad esempio, ha spiegato nell’emiciclo del Parlamento europeo “ha partecipato ad una riunione segreta al Parlamento rumeno” dove sarebbero stati i senatori “informato di quanto accaduto il 7 ottobre”. “In questi filmati abbiamo visto come il Mossad sapesse, tre ore prima dell’attacco, chi avrebbe attaccato, dove, quando e quali fossero i luoghi. Dio riposi in pace tutti coloro che morirono in quei giorni e che muoiono ancora in tutte le guerre.”ha chiarito, suggerendo un complotto da parte dei servizi segreti israeliani, uno dei suoi crucci preferiti.
Tuttavia: la decisione della Corte Costituzionale di cancellare il nome di Diana Sosoaca dalla lista dei candidati alle elezioni presidenziali non ha precedenti e non è stata oggetto di alcuna giustificazione motivata, osserva Politico. Una mancanza di trasparenza che alimenta il martirio dell’eurodeputata e solleva critiche ben oltre il suo stesso campo, soprattutto perché la sua espulsione, decisa da un tribunale i cui nove membri sono nominati dalle autorità politiche, è irrevocabile e non può essere soggetta ad alcun ricorso legale. “Credo che il [Cour constitutionnelle] Dobbiamo presentare rapidamente la motivazione alla base di questa decisione e di quella [cette dernière] deve contenere solide argomentazioni giuridiche e costituzionali… altrimenti parliamo di una vulnerabilità del sistema democratico in Romania”ha avvertito in un messaggio su Facebook l’attuale primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu, candidato anch’egli secondo nei sondaggi con il 20,3% delle intenzioni di voto.
Leggi ancheDiana Sosoaca, questa candidata presidenziale che sogna una “grande Romania” che si estenda all’Ucraina
Il candidato di sinistra segue alle calcagna l’ex vice segretario generale della NATO Mircea Geoana, in testa con il 21,4%. Questo candidato senza etichetta, ex figura di sinistra, ex ministro degli Esteri, oggi si è rifocalizzato sulla scena politica rumena, al punto da far precipitare nel tradizionale limbo elettorale il candidato di destra, Nicolae Ciuca il primo ministro, attuale presidente del Senato e capo del Partito Nazionale Liberale (PNL), ha dato solo il 7,1%. A capo del suo partito “SOS Romania” (tre lettere che sono anche le prime del suo cognome), a Diana Sosoaca viene accreditato il 13,6% dei voti, che le ha permesso di collocarsi al terzo posto per diversi mesi, prima dell’impennata di un altro candidato, del centrodestra, che toglie di poco questa posizione di outsider alle spalle del duo di testa. Resta il fatto che all’inizio del 2023 a Diana Sosoaca veniva accreditato meno dell’1% dei voti…
La sua eliminazione potrebbe però sconvolgere la situazione se i suoi voti venissero trasferiti su un’altra candidatura nazionalista, quella di George Simion, fondatore del partito AUR (Alleanza per l’Unità dei Romeni) che è al quinto posto con il 12% dei voti. Anche se bisogna diffidare dell’aritmetica elettorale che non ama le addizioni, il punteggio cumulativo di Sosoaca e Simion raggiunge il 25,6% delle intenzioni di voto, un punteggio superiore a quello dei primi due candidati. Un rinvio almeno parziale è tanto meno improbabile visto che l’aggressiva ed eccentrica eurodeputata ha iniziato la sua carriera politica all’interno dell’AUR da cui è stata presto estromessa dopo la sua elezione al Senato nel 2020 a causa di dichiarazioni ritenute troppo radicali da questo partito è poco noto per il suo centrismo.
“La Grande Romania”
“Che l’AUR o SOS Romania siano al secondo turno è possibile”ha dichiarato il ricercatore Florent Parmentier, specialista dei paesi dell’Est presso Sciences Po Paris e segretario generale del CEVIPOF, in un articolo che Le Figaro ha dedicato il dicembre 2023 all’emergere di Diana Sosoaca. Dopo la decisione della Corte Costituzionale, questa possibilità appare paradossalmente ancora più forte. Una vittoria di uno dei due nazionalisti al secondo turno sembra tuttavia altamente improbabile in questa fase, ma il ricercatore associato al Centro di geopolitica HEC ha ricordato che le elezioni presidenziali non sono state le uniche elezioni da osservare. Perché anche a fine dicembre 2024 si profilano le elezioni legislative: con oltre il 40% dei voti, il campo nazionalista, pur diviso, appare potente.
Al di là della Romania, la posta in gioco non è piccola su scala europea. Diana Sosoaca (e in misura minore l’AUR) difende strenuamente la vecchia idea di “grande Romania”originario del Regno di Romania così come esisteva dal 1919 al 1940, estendendosi in Moldavia, Ucraina e Ungheria. L’ex senatore e deputato europeo continua a brandire nell’emiciclo la mappa di questo territorio allargato di oltre 50.000 km2. In questo contesto, dietro una dichiarata neutralità, sta di fatto giocando una carta filo-russa, scommettendo su una sconfitta militare dell’Ucraina, che vedrebbe disintegrarsi per recuperare la Bucovina e l’ex Bessarabia. In nome della protezione delle minoranze rumene, continua ad accusare Kiev di discriminazione, a fare campagne contro i trasferimenti di armi occidentali a Kiev e a denigrare l’Unione Europea che “non capisce di essere schiava di Washington”. A giugno, pochi giorni dopo la sua elezione al Parlamento europeo, ha voluto addirittura convocare un prete per scacciare i “demoni”. Non c’è dubbio che, dopo la brusca decisione della Corte Costituzionale rumena di escluderla dalla corsa al vertice, Diana Sosoaca alzerà ancora di più la voce – se vocalmente possibile – contro tutte queste forze demoniache che vede emergere ogni giorno contro suo .
Related News :