In Bosnia-Erzegovina le inondazioni hanno causato 22 morti e 6 dispersi

La Bosnia-Erzegovina non ha ancora finito con il maltempo. Il bilancio delle vittime delle inondazioni e delle frane causate dalle piogge torrenziali di venerdì 4 ottobre è salito a ventidue morti, mentre martedì 8 ottobre sei persone risultano ancora disperse.

Queste inondazioni e frane hanno spazzato via strade, ferrovie e ponti, isolando molte aree popolate dal resto del Paese, con le autorità ancora al lavoro per collegarne alcune.

“Il numero delle vittime delle inondazioni nel territorio dell’Erzegovina-Neretva è di diciannove”ha dichiarato il governo cantonale. Le altre tre vittime sono state trovate nel cantone della Bosnia centrale. Le squadre di soccorso stanno ancora cercando i dispersi, due a Konjic e quattro a Jablanica, hanno detto le autorità.

Un villaggio sepolto nel fango

A causa delle ulteriori forti piogge previste, la Protezione civile ha ordinato, nella tarda serata di martedì, l’immediata evacuazione dei cittadini dalle regioni di Jablanica e Konjic, le più colpite dalle alluvioni di venerdì.

Donja Jablanica, situata a circa 70 chilometri a sud-ovest della capitale Sarajevo, sembra aver subito la peggiore delle piogge torrenziali, che l’hanno isolata dal resto del paese. Il villaggio è stato sepolto sotto fango, rocce e frane, compresi detriti di granito provenienti da una cava vicina, con case distrutte e veicoli danneggiati.

Venerdì il governo della Federazione croato-musulmana, una delle due entità che compongono la Bosnia insieme alla Republika Srpska, ha dichiarato lo stato di calamità naturale e ha istituito un quartier generale di crisi. È stato attivato anche il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea (UE) e quattro paesi della regione hanno già inviato squadre sul campo dallo scorso fine settimana.

Martedì è stato dichiarato giorno di lutto nel territorio della Bosnia a causa delle catastrofiche inondazioni.