A Parigi, in un’intervista a France Info del 7 ottobre 2024, l’ex ministro degli Esteri francese Hubert Védrine ha criticato la strategia politica del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Secondo lui, Netanyahu è riuscito a paralizzare le critiche in Europa suscitando la paura dell’antisemitismo. Védrine ha affermato che Netanyahu “è riuscito a neutralizzare tutte le iniziative in Europa definendo le persone antisemite”.
Questa strategia, volta a impedire ogni interrogatorio, avrebbe “terrorizzato” i funzionari europei, scoraggiandoli dal prendere posizione. Hubert Védrine ha riconosciuto le capacità tattiche e politiche di Netanyahu, definendolo “dotato” a questo riguardo. Ritiene però che questo approccio abbia congelato la situazione in Medio Oriente, rendendo delicata ogni critica o iniziativa diplomatica sulla scena internazionale.
Interrogata sull’attuale conflitto in Medio Oriente, Védrine ha sottolineato che la risoluzione comporterà la creazione di uno Stato palestinese. Ha definito le recenti violenze una “metastasi della questione irrisolta” della Palestina, affermando che finiranno solo con la creazione di quello Stato.
Védrine ha anche affrontato la posizione della Francia e del presidente Emmanuel Macron, che recentemente hanno chiesto la sospensione delle consegne di armi a Israele. Nonostante ciò, è stato annunciato che la Francia continuerà ad esportare componenti necessari alla difesa israeliana, in particolare per il sistema “Iron Dome”.
La violenza in Israele e nella Striscia di Gaza continua da più di un anno. Secondo le autorità di Gaza, dopo l’attacco di Hamas, più di 42.000 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono morti in questi conflitti. Israele deve affrontare l’accusa di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia per le sue azioni nella Striscia di Gaza. Inoltre, Israele continua i suoi attacchi mortali nel sud del Libano e nella capitale Beirut, prendendo di mira Hezbollah.
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