Qualche settimana fa ho scritto che un medico mi aveva detto che il problema principale del nostro sistema sanitario è che le persone vivono troppo a lungo.
Non solo ci sono più anziani di prima, ma invece di morire a 70 anni, come avveniva negli anni ’70, si muore a 84 anni.
Quindi sono malati più a lungo.
Ciò esercita un’enorme pressione sul nostro sistema sanitario.
SUL BORDO DELL’Abisso
Ma in Francia è la stessa cosa.
“Il nuovo primo ministro dovrà dar prova di determinazione e coraggio per affrontare la sfida della vecchiaia”, titola Le Figaro lo scorso 3 settembre.
“Le strutture che si prendono cura dei nostri anziani sono sull’orlo del collasso, il personale ha superato da tempo tutti i limiti di ciò che può essere tollerato, gli operatori sanitari familiari sono disperati e i nostri anziani muoiono in silenzio, spesso dopo una dura prova inconcepibile un paese sviluppato come il nostro.
“La cronica mancanza di risorse, unita alla carenza di manodopera qualificata, umilia i nostri anziani. Ormai è una crisi nazionale, la questione della vecchiaia tocca tutte le famiglie”, scrive il quotidiano.
Non ti ricorda niente?
E l’autore di questa lettera continua: il costo delle cure è esploso, anche gli stipendi del personale, i bilanci sono diventati enigmi insolubili, ecc.
“Questa sofferenza silenziosa è una vergogna per la nostra nazione. Rivela un male profondo, quello della crescente indifferenza verso chi non riesce più a far sentire la propria voce.
“La vecchiaia non può più accontentarsi delle riforme. Ciò che serve è una vera ondata nazionale!”
SI CREPE’
Secondo le proiezioni di Retraite Québec, nei prossimi dieci anni più di un cittadino del Quebec su quattro raggiungerà l’età pensionabile.
Uno su quattro!
Si tratta di un milione di pensionati in più!
Questo improvviso invecchiamento della popolazione del Quebec causerà non solo problemi alla rete sanitaria, ma anche una crisi finanziaria!
Più pensionati. Meno lavoratori. Pensionati che vivono più a lungo. Chi sta male più a lungo. E paghiamo più tempo per non fare nulla.
Mi scuso, ma questo modello non regge.
Prima o poi si romperà.
L’autore della lettera pubblicata in Le Figaro ha ragione: dobbiamo prendere il toro per le corna e dotarci di un piano d’azione ambizioso che ci aiuti ad affrontare questo tsunami grigio.
Il problema è che gli anziani non manifestano. Non bloccano le strade e soffrono in silenzio.
Quindi non ci interessano.
Presto verrà loro offerta assistenza medica per morire. Poiché la vecchiaia è una malattia degenerativa che non può essere curata e che porta inevitabilmente alla morte.
Costerà meno che curarli.
Grazie nonno, grazie nonna, è arrivato il momento di scendere dal palco, forza, vai avanti, fai posto alla giovinezza!
“Una nazione che trascura i suoi anziani è condannata all’oblio”, dice il proverbio.
Bof.
Non sai che il mondo ha avuto inizio quando sono nati i coniglietti?
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