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de Villepin difende questo paese del Maghreb – La Nouvelle Tribune

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Da diversi anni l’Europa assiste ad una marcata tendenza verso la “raddrizzamento” delle sue politiche migratorie. Di fronte all’ascesa dei movimenti populisti e nazionalisti, molti governi hanno inasprito le proprie posizioni sull’immigrazione, adottando misure più restrittive e una retorica più dura. Là Francia non è immune da questa dinamica, con un dibattito pubblico sempre più polarizzato sulla questione. È in questo clima di tensione che l’ex primo ministro Domenico di Villepin ha preso posizione per difendersi Algeriaun paese spesso preso di mira nelle discussioni sull’immigrazione.

Una relazione franco-algerina sotto tensione

Le relazioni tra Parigi et Algeria stanno attraversando un periodo particolarmente delicato. Accuse di genocidio durante la colonizzazione lanciate dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune gettò un brivido diplomatico. Inoltre, il sostegno della Francia al piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale ha esacerbato le tensioni con l’Algeria. Questo graduale deterioramento dei legami bilaterali preoccupa Domenico di Villepinche deplora una situazione in cui “ di degrado in degrado si arriva ad accuse che, ovviamente, vanno ben oltre ogni realtà« .

Recentemente è emersa la volontà di forzare manifestata da alcuni politici francesi Algeria riprendere i propri cittadini con l’obbligo di lasciare il territorio francese (OQTF), pena sanzioni sui visti o messa in discussione degli accordi sull’immigrazione, ha ulteriormente peggiorato la situazione. Questo approccio coercitivo rischia di compromettere ulteriormente il dialogo tra le due nazioni.

Algeria, capro espiatorio dei problemi di immigrazione?

De Villepin mette in guardia contro “tentazione” in Francia “di fare l“L’Algeria è il capro espiatorio di molti dei nostri problemi”, soprattutto in materia di immigrazione. Sottolinea l’assurdità di volere” iniziare una guerra con l’Algeria » O ” una guerra di ricordi » mettendo in discussione gli accordi del 1968, che concedevano uno status speciale agli algerini in Francia.

Questi accordi, patrimonio diretto degli accordi da Evian che suggellarono l’indipendenza dell’Algeria, sono diventati oggetto di controversia. I partiti di destra ne chiedono la fine, ritenendoli obsoleti e inadatti al contesto attuale. Tuttavia, di Villepin richiede un approccio più sfumato e diplomatico. Ricorda che la gestione dell’immigrazione algerina, in particolare il ritorno delle persone in situazione irregolare, può essere fatta solo da “ accordo con l’Algeria« .

Per un nuovo approccio alle relazioni franco-algerine

L’ex premier insiste sulla necessità di un “ dialogo» un tu « rispetto » reciprocamente per affrontare queste delicate questioni. Egli chiede “ la capacità di farsi carico di questa storia condivisa e così importante su entrambe le sponde del Mediterraneo“. Questa visione contrasta con la retorica sempre più dura adottata da alcuni politici francesi.

De Villepin propone implicitamente una via di mezzo, riconoscendo la complessità della situazione e rifiutando soluzioni semplicistiche. Suggerisce che la Francia debba trovare un accordo con l’Algeria “risposte e soluzioni” alle sfide dell’immigrazione, invece di cedere alla tentazione della colpa e dell’antagonismo.

Questa posizione sfumata dell’ex primo ministro arriva in un momento in cui è in corso il dibattito sull’immigrazione Francia raggiunto picchi di polarizzazione. Ricorda l’importanza dei legami storici e culturali tra la Francia e Algeriasottolineando al contempo la necessità di un approccio pragmatico e rispettoso per risolvere i problemi attuali. In un contesto europeo di inasprimento delle politiche migratorie, la voce di de Villepin risalta invocando la ragione e la cooperazione piuttosto che il confronto.

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