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Recuperare animali dalle case bombardate

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Nei quartieri devastati della periferia sud della capitale libanese, i volontari si insinuano tra le macerie per riportare indietro gli animali abbandonati dai loro proprietari fuggiti in fretta sotto le bombe. “Entra, salva e parti”, sintetizza Maggie Shaarawi, vicepresidente dell’associazione Animali del Libano, recandosi nella periferia sud, oggi deserta e ancora bombardata dai bombardamenti israeliani. “Le persone hanno dovuto evacuare in fretta. I loro gatti, stressati dai bombardamenti, si nascondevano” e non potevano essere portati via dai proprietari, racconta.

Questa settimana, la signora Shaarawi e altri due volontari si sono recati in periferia per raccogliere otto gatti traumatizzati, su richiesta disperata del loro proprietario, nel tentativo di catturare Fifi, Leo, Blacky, Teddy, Tanda, Ziki, Kitty e Masha.

A tutta velocità i tre volontari sono riusciti a far uscire dai nascondigli i felini terrorizzati e a radunarli. Mentre si preparavano a perquisire un’altra casa, risuonò uno sciopero, costringendoli a fuggire. “Questa è la prima volta che ci capita così vicino. Siamo stati fortunati a scappare vivi”, dice la signora Shaarawi.

Recuperare gli animali dalle case bombardate non è facile; la paura “trasforma i gatti in tigri”, dice la signora Shaarawi. A volte i volontari non arrivano in tempo. Questa settimana ne hanno trovato uno irrigidito dalla morte, con la pelliccia bianca diventata nera nella polvere dei bombardamenti. Gli altri due non si trovavano da nessuna parte.

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