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Nuova battuta d’arresto per la Francia, alla quale la giustizia europea “ha vietato di vietare” il termine “bistecca vegetale”.

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La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha stabilito che la Francia non può vietare i termini “bistecca” vegetale o “salsiccia” vegetale questo venerdì 4 ottobre 2024.

Non si può vietare ai produttori di alternative vegetali alla carne di utilizzare le parole “bistecca a base vegetale” o “salsiccia a base vegetale”, ha stabilito venerdì la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), infliggendo una nuova battuta d’arresto al Stato francese, che intendeva rafforzare in questo modo il settore animale.

Per la Corte, se uno Stato non ha adottato una denominazione legale propria di una merce, non può vietarne l’uso “solito” destinato a designare un prodotto.

“Uno Stato membro non può impedire, mediante un divieto generale ed astratto, la produzione di alimenti a base di proteine ​​vegetali” da usare “nomi comuni o nomi (de)scrittivi”sottolinea la sentenza.

Una vecchia richiesta da parte degli stakeholder del settore animale

Dopo il voto su una legge nel 2020, il governo ha pubblicato due decreti per rispondere a una richiesta già avanzata da tempo da parte degli stakeholder del settore animale, per i quali termini come “prosciutto vegetale”, “salsiccia vegana” e altro “pancetta vegetariana” può creare confusione tra i consumatori.

Questi due testi, redatti nel giugno 2022 e poi nel febbraio 2024, sono stati immediatamente contestati dagli attori del settore dei prodotti vegetariani e vegani come l’associazione Protéines France, che difende gli interessi del settore.

Entrambi erano stati sospesi in procedimento sommario dal Consiglio di Stato, in attesa del parere della CGUE sulla loro conformità alla normativa europea.

Il giudice sommario, in aprile, riteneva che il secondo decreto, che prevedeva il divieto dal 1° maggio, “danneggerebbe gravemente e immediatamente gli interessi delle imprese” dei prodotti vegetali, che in particolare avrebbero dovuto modificare urgentemente il proprio packaging.

“È kafkiano”

“Spetta ora al Consiglio di Stato francese prendere la decisione definitiva”ha sottolineato venerdì un portavoce della Commissione europea, intervistato durante la conferenza stampa quotidiana a Bruxelles.

Per il marchio francese di carne vegetale La Vie, sì “una vittoria attesa”: “Possiamo quindi continuare a usare le solite denominazioni, come “pancetta vegetale” e “prosciutto vegetale”, denominazioni che sono le più chiare per i consumatori”ha reagito Nicolas Schweitzer, direttore generale dell’azienda.

Per l’avvocato del marchio e di Protéines France, Me Guillaume Hannotin, “bistecca vegetale è un termine d’uso che esiste da oltre 40 anni”.

Per lui accostare l’aggettivo “verdura” a “bistecca” ha il pregio della chiarezza: “La Francia, scegliendo di vietare l’uso della parola “bistecca”, ha impedito ai produttori di nominare i loro prodotti, è kafkiano”aggiunge l’avvocato a cui mirava questo approccio “portare (il settore) fuori dal mercato”.

L’Europa, nel suo regolamento sull’informazione dei consumatori, autorizza la denominazione dei prodotti vegetali con termini solitamente utilizzati per la carne animale.

D’altro canto, sottolinea venerdì la Corte, “Se un’autorità nazionale ritiene che le condizioni concrete di vendita o di promozione di un prodotto alimentare inducono in errore il consumatore, può perseguire l’operatore”.

L’ultimo decreto del governo francese che vieta questi termini rientra tra gli impegni assunti per placare la rabbia degli agricoltori quest’inverno.

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