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Caffè, olio di palma, pelle, carta… perché alcuni prodotti potrebbero essere vietati in Europa a partire dal 2025

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la Commissione europea ha proposto mercoledì di ritardare di un anno, fino alla fine di dicembre 2025, l’entrata in vigore della legislazione anti-deforestazione dell’UE, dopo le pressioni di diversi paesi, tra cui Germania e Brasile.

Questa nuova legislazione a tutela delle foreste prevedeva di vietare dalla fine del 2024 la commercializzazione nell’UE di una serie di prodotti (cacao, caffè, soia, olio di palma, legno, carne bovina, gomma, cuoio, mobili, carta…) se provengono da terreni deforestati dopo dicembre 2020.

Le aziende importatrici, responsabili della propria catena di approvvigionamento, dovranno dimostrare la tracciabilità tramite i dati di geolocalizzazione forniti dagli agricoltori, combinati con foto satellitari.

Ma “diversi partner globali hanno ripetutamente espresso le loro preoccupazioni” sull’attuazione di questa legge, ha affermato la Commissione europea in un comunicato stampa.

In queste condizioni, l’esecutivo europeo ritiene che “un ulteriore periodo di 12 mesi per l’attuazione graduale del sistema costituisca una soluzione equilibrata”.



Questo rinvio dovrà ancora essere ratificato dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, precisa la Commissione.

Molto dibattuto in Europa e faticosamente finalizzato alla fine del 2022, questo nuovo regolamento contro la deforestazione ha suscitato una protesta da parte degli ambienti dell’agrobusiness e di molti stati africani, asiatici e sudamericani.

Dopo gli Stati Uniti a giugno, il governo brasiliano ha preso la penna a metà settembre per chiedere un rinvio di fronte a questo “strumento unilaterale e punitivo”, considerato una minaccia per le sue esportazioni.

All’interno della stessa Unione Europea, la Germania aveva a sua volta chiesto ulteriore tempo per dare alle imprese “il tempo di prepararsi”.

Al Parlamento europeo, i conservatori del PPE avevano deriso questo regolamento definendolo un “mostro burocratico” e ne avevano chiesto un rinvio.

Gli ambientalisti sono invece allarmati dalla messa in discussione di questa legge, “attaccata da tutte le parti” mentre c’è “allarme rosso sulla deforestazione”, ha denunciato l’eurodeputata francese Marie Toussaint.

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