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Il giudice della Georgia annulla il divieto di aborto dopo sei settimane

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Il giudice della Georgia annulla il divieto di aborto dopo 6 settimane

Lunedì un giudice della Georgia ha stabilito che vietare l’aborto dopo le sei settimane di gravidanza viola i diritti umani delle donne.

Pubblicato oggi alle 1:08 Aggiornato 7 minuti fa

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Lunedì un giudice dello stato americano della Georgia ha annullato una legge che vietava l’aborto oltre le sei settimane, ripristinando il precedente limite alla vitalità del feto, sulla base del fatto che violava i diritti fondamentali delle donne.

Il dibattito sui limiti del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza (aborto) è al centro della campagna elettorale americana. Il media ProPublica ha riferito due settimane fa della morte di una donna di 28 anni in un ospedale della Georgia nell’agosto 2022, attribuendola a una mancanza di cure causata dalle leggi restrittive sull’aborto in quello stato.

La vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris ha deplorato la morte di Amber Thurman, incriminando la riduzione dei diritti delle donne orchestrata dal suo avversario repubblicano Donald Trump. Quest’ultimo è orgoglioso di aver portato, attraverso la nomina di tre giudici conservatori alla Corte Suprema degli Stati Uniti quando era presidente, alla decisione del giugno 2022 di annullare la garanzia federale del diritto all’aborto. Attraverso questo capovolgimento di mezzo secolo di giurisprudenza, la Corte Suprema ha dato agli Stati piena libertà di legiferare in questo settore.

In Georgia, il governatore repubblicano Brian Kemp è riuscito a mettere in vigore nel luglio 2022 le disposizioni di una legge del 2019 che vieta, con rare eccezioni, l’aborto oltre le sei settimane, cioè il periodo in cui si può rilevare un primo. attività cardiaca, precedentemente inapplicabile.

Possibile soluzione alternativa

Nella sua sentenza di lunedì, il giudice Robert McBurney afferma che la Costituzione della Georgia garantisce “il potere di una donna di controllare il proprio corpo” ma che questo potere “non è illimitato”. “Quando un feto che cresce all’interno di una donna raggiunge la vitalità, quando la società può assumersi il benessere e la responsabilità di questa vita separata, allora, e solo allora, la società potrà intervenire”, ha affermato. -stimò.

Denunciando “un divieto arbitrario di interruzione della gravidanza alla sesta settimana”, soglia oltre la quale “molte donne sono del tutto ignare di essere incinte o, nella migliore delle ipotesi, non ne sono sicure”, il giudice ripristina l’autorizzazione all’aborto fino alla vitalità del feto, cioè intorno 20-22 settimane.

Il Centro per i diritti riproduttivi e l’influente organizzazione per i diritti civili ACLU hanno accolto con favore la mossa in una dichiarazione, ma hanno osservato che le autorità georgiane potrebbero “scegliere di bloccarla ripristinando il divieto nei prossimi giorni”.

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