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Quali immagini satellitari mostrano l’attacco israeliano che ha ucciso Nasrallah

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Secondo i documenti rilasciati da Planet Labs, almeno quattro edifici sono stati specificamente presi di mira dagli attacchi israeliani nella periferia meridionale di Beirut, dove ha sede Hezbollah.

Mentre lunedì sera Israele annunciava che avrebbe portato avanti limitate operazioni di terra in Libano, emergono le prime immagini satellitari delle conseguenze dell’attacco che venerdì sera ha ucciso Hassan Nasrallah. Nei documenti inviati da Planet Labs emergono due buchi neri nel punto in cui sono caduti i missili israeliani. L’ultima immagine, scattata domenica 29 settembre, conferma che almeno quattro edifici sono crollati completamente in seguito all’attacco.

Venerdì, diversi video pubblicati online mostravano massicce esplosioni in sequenze della durata di diverse decine di secondi, avvenute poco prima delle 18:30, ora locale.

Ucciso probabilmente mentre si ritirava dal bunker dove si trovava in riunione, Hassan Nasrallah sarebbe stato preso di mira da uno squadrone di F-15 equipaggiati con bombe americane. Secondo il New York Timeshanno sganciato non meno di 85 bombe «anti-bunker»progettato per perforare obiettivi fortificati sepolti in profondità. Pochi dettagli sono filtrati sul modello delle macchine utilizzate. Ma potrebbero essere bombe MK-84 guidate via satellite, dotate di 400 kg di esplosivo, ha detto alla NBC il senatore americano Mark Kelly. Da parte sua, il New York Times evoca l’utilizzo delle bombe BLU-109 guidate anche via satellite, dotate di una testata da 200 kg di esplosivo.

Nelle ore successive all’impatto, diverse immagini condivise sui social network mostravano diversi crateri, ciascuno profondo diverse decine di metri, a testimonianza della potenza delle bombe utilizzate.

L’attacco al bunker di Dahiyé ha provocato la fuga di centinaia di persone, alcune delle quali hanno trascorso la notte fuori per paura di ulteriori attacchi. Secondo un rapporto del Ministero della Sanità libanese, ha causato un totale di almeno sei morti. È difficile determinare con certezza l’entità delle perdite tra i leader di Hezbollah. Ma oltre alla morte del suo leader, l’organizzazione ha confermato quella del comandante del fronte meridionale, Ali Karaki. Inoltre, tra le vittime figura anche il vice comandante delle operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), il generale Abbas Nilforushan.

Gli edifici presi di mira dallo sciopero erano situati in una zona residenziale dove si trovano uffici appartenenti a Hezbollah e ai suoi funzionari eletti, secondo una fonte vicina all’organizzazione intervistata dall’AFP. Il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha chiarito che il quartier generale dove si trovava Hassan Nasrallah “situato sotto edifici residenziali nel cuore di Dahiyé”.

Stringer / REUTERS

Venerdì sera, altri attacchi israeliani hanno preso di mira almeno altri sei edifici, secondo un conteggio di Haaretz, dopo che l’esercito israeliano aveva chiesto ai residenti di evacuare, sostenendo che nei sotterranei era nascosto un arsenale militare. -pavimenti.