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198 esecuzioni nel 2024, record da più di trent’anni

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L’Arabia Saudita è il paese che ha giustiziato più prigionieri al mondo nel 2023, dopo Cina e Iran, secondo la ONG Amnesty International, che conta le esecuzioni nella ricca monarchia del Golfo dal 1990 a seguito di una rigorosa applicazione della legge islamica. Secondo la stessa fonte, il record precedente era di 196 esecuzioni nel 2022.

L’applicazione della pena di morte da parte di Riyadh è stata criticata in numerose occasioni, con gruppi per i diritti umani che la considerano eccessiva e non al passo con gli sforzi dell’Arabia Saudita di presentare un’immagine moderna e moderna a livello internazionale. riformista.

Jeed Basyouni, direttore per il Medio Oriente di Reprieve, una ONG che si batte contro la pena di morte, ritiene che questo nuovo record dimostra che “l’Arabia Saudita ha rinunciato a fingere di riformare l’uso della pena di morte”. “Le recenti promesse non si sono concretizzate o sono state annullate”, ha continuato. Secondo Basyouni, la pressione occidentale sull’Arabia Saudita si è “ridotta in modo significativo negli ultimi anni”, con Riyadh che si sente “libero di comportarsi come desidera”.

Nel 2024, l’Arabia Saudita ha giustiziato 52 persone condannate per casi di narcotici e 32 per terrorismo, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali. Se i dati prima del 1990 non sono chiari, la più grande esecuzione di massa risale al marzo 2022, quando in un giorno furono messe a morte 81 persone.

Secondo Ryad, l’uso della pena di morte è necessario per “mantenere l’ordine pubblico” e le sentenze vengono applicate solo se “l’imputato ha esaurito tutti i rimedi”. Questo numero ancora elevato di esecuzioni contraddice le dichiarazioni del principe ereditario e leader de facto dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, che assicurava alla rivista americana The Atlantic nel 2022 che il suo regno aveva eliminato la pena di morte, ad eccezione dei criminali o delle persone che mettono a morte Pericolo. Questo nuovo record di esecuzioni avviene in un contesto di aumento delle condanne a morte nei casi di droga.

A settembre, 31 organizzazioni arabe e internazionali per i diritti umani hanno denunciato congiuntamente un “forte aumento” delle esecuzioni di autori di reati legati alla droga, mentre nel 2022 le Nazioni Unite hanno invitato le autorità saudite a “porre fine all’applicazione della pena di morte in questi paesi”. casi.

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