In Burkina Faso, dove la popolazione vive già sotto la pressione costante degli attacchi jihadisti, molti abitanti di Ouagadougou temono che la capitale possa diventare il prossimo obiettivo dopo Bamako.
Alcuni cittadini contattati da DW hanno preferito restare in silenzio, segno rivelatore della paura che sta prendendo il sopravvento sulle persone.
Residenti intrappolati in una morsa
Stretti tra la minaccia dei gruppi terroristici e la repressione delle autorità militari, gli abitanti della capitale vivono in un clima di tensione.
“Ci aspettiamo tutto, ma non sappiamo quando e dove colpirà”, afferma un insegnante della capitale, alludendo a un possibile attentato simile a quello di Bamako a Ouagadougou.
Questa paura è condivisa da molti, anche se alcuni, come Nebie Boukari, un attore della società civile, la ridimensionano: “Un attacco terroristico è sempre imprevedibile. Suscita emozioni, ed è esattamente ciò che i terroristi cercano. Ma in realtà, nessun paese o città è al sicuro da questi attacchi.”
L’ultimo attentato a Ouagadougou risale al 13 agosto 2017, quando due jihadisti armati attaccarono un ristorante frequentato da occidentali, uccidendo una ventina di persone.
Il terrore dei jihadisti
In questo clima di insicurezza, Human Rights Watch (HRW) ha pubblicato un allarmante rapporto sugli abusi subiti dalle popolazioni civili sotto il giogo di gruppi terroristici armati.
Carine Kaneza Nantulya, ricercatrice per il Sahel per HRW, spiega che queste violenze includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali, rapimenti e saccheggi.
“Quello che la nostra ricerca rivela è che molti testimoni ritengono che questi attacchi siano rappresaglie da parte di gruppi islamisti contro le comunità locali, accusate di collaborare con le forze di sicurezza governative e i Volontari per la Difesa della Patria (VDP)”spiega.
Secondo l’Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled), dal 2016 in Burkina Faso sono state uccise più di 26.000 persone, di cui circa 15.500 dopo il colpo di stato militare del settembre 2022.
Da gennaio sono stati registrati più di 6.000 decessi. Secondo i dati Acled, i gruppi armati islamisti hanno ucciso 1.004 civili in 259 attacchi tra gennaio e agosto di quest’anno, una cifra leggermente inferiore ai 1.185 civili uccisi in 413 attacchi l’anno precedente, nello stesso periodo.
Questi dati indeboliscono la retorica della giunta al potere in Burkina Faso, la quale sostiene che le sue nuove alleanze internazionali, principalmente con la Russia, stanno contribuendo a invertire la tendenza di fronte alla minaccia terroristica.
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