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Autunno: che cos’è l’equinozio?

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L’equinozio caratterizza il momento in cui il centro del sole è esattamente verticale all’equatore. Le date degli equinozi di primavera e di autunno corrispondono quindi ai giorni dell’anno in cui si verificano questi passaggi allo zenit. Il primo dell’anno (equinozio di primavera) si è verificato mercoledì 20 marzo e il secondo (equinozio d’autunno) si verifica il 22 settembre. In questo caso, la Terra è esposta equamente alla luce solare su una metà mentre l’altra è esposta alla notte. Etimologicamente, la parola equinozio è formata da due termini latini: “aequus” che significa “uguale” e ” noxnoctis » che significa « notte ». Questa parola significa quindi « notte uguale »: la durata del giorno e della notte è ovunque uguale a 12 ore.

Perché le date degli equinozi variano?

Nella maggior parte dei casi, la data dell’equinozio cade il 21 settembre, ma a volte l’equinozio si verifica il 22 settembre o addirittura il 23 settembre. Quest’anno, l’equinozio cade il 22 settembre alle 14:43 ora francese (12:43 ora universale) secondo l’Istituto di meccanica celeste e calcolo delle effemeridi (IMCCE). Questo spostamento deriva dal fatto che la Terra orbita attorno al Sole in 365 giorni, 5 ore e 46 minuti, e non esattamente in 365 giorni. La differenza si accumula e la correzione viene effettuata sia aggiungendo un 29 febbraio negli anni bisestili (ogni 4 anni) sia aggiungendo uno o due giorni aggiuntivi, in certi anni, durante il solstizio e l’equinozio.

Come vengono spiegate le stagioni?

Il nostro pianeta non è perpendicolare al sole: il suo asse di rotazione è inclinato di 23,5° e la Terra si muove attorno al sole seguendo un angolo (l’eclittica). Questo spiega la variazione lunghezza del giorno e della notte durante le stagioni. Se la Terra rimanesse perpendicolare al Sole, i giorni rimarrebbero della stessa lunghezza e l’alternanza notte/giorno sarebbe permanentemente uguale. Allo stesso modo, anche la distanza dalla Terra al Sole non è sempre la stessa: varia da 147 milioni a 152 milioni di km, il che non influenza il calore ricevuto dal Sole, ma provoca differenze di velocità e quindi di lunghezza delle stagioni. Al momento dei Solstizi, la declinazione della Terra rispetto al Sole è massima (23,5°) e la stella del giorno si trova allo zenit dei tropici (del Cancro o del Capricorno), mentre all’equinozio, questa declinazione apparente è zero, essendo il Sole verticale all’equatore.

© Canale Meteo

Come possiamo spiegare la diminuzione del numero di giorni?

È l’inclinazione dell’asse terrestre (quello che passa per i poli) a spiegare l’esposizione più o meno lunga al sole a seconda della stagione. In estate, questa inclinazione favorisce l’esposizione di un emisfero rivolto al sole. In inverno, al contrario, questa inclinazione riduce questa esposizione. In primavera e in autunno, le rispettive esposizioni dell’emisfero australe e settentrionale sono equilibrate. Visto dalla superficie terrestre, il corso del sole segue una curva durante tutto l’anno che sale fino al solstizio d’estate, poi ristagna per alcuni giorni al suo livello più alto a giugno, prima di scendere per essere al suo livello più basso a dicembre al momento del solstizio d’inverno. Il giorno più lungo corrisponde al corso più lungo del sole, che poi sorge a nord-est e tramonta a nord-ovest. Il giorno più corto corrisponde al corso più breve del sole.

A fine settembre, all’equinozio, perdiamo fino a 4 minuti di sole teorico al giorno. Questa perdita di lunghezza del giorno diminuisce poi fino al solstizio d’inverno del 21 dicembre, quando iniziamo lentamente a recuperarla di nuovo. A metà strada tra il giorno più lungo e quello più corto (agli equinozi), la pendenza della curva è più ripida.

Perché l’equinozio influenza le maree?

Al momento degli equinozi, i coefficienti di marea sono più forti: si parla anche di “grandi maree equinoziali”. Le grandi maree sono legate all’attrazione della Luna e del Sole. Quando queste due stelle sono allineate con la Terra, l’attrazione è massima e le maree salgono più in alto: sono le grandi maree. Esistono due casi: o la Luna è dalla stessa parte del Sole (Luna Nuova), o dalla parte opposta (Luna Piena), l’essenziale è l’allineamento con la Terra. Le grandi maree non si verificano necessariamente nel giorno dell’equinozio, perché il Sole, pur essendo perfettamente perpendicolare all’asse terrestre, non è sempre allineato anche con la Luna. Bisogna aspettare questo allineamento Terra-Luna-Sole perché si verifichino le grandi maree.

Di seguito è riportato un video time-lapse dell’equinozio visto dallo spazio.

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