La Procura di Parigi ha rinviato la questione al giudice della sentenza che fisserà i termini del braccialetto elettronico dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, condannato in via definitiva il 18 dicembre a un anno di reclusione per un caso di intercettazioni, ha detto venerdì l’accusa.
Si tratta del primo passo della procedura che dovrebbe portare all’inserimento del braccialetto dell’ex presidente, 69 anni.
Quest’ultimo è attualmente sotto processo a Parigi per un altro caso, quello del sospetto finanziamento libico della sua campagna presidenziale del 2007.
Nel caso delle intercettazioni, il giudice dell’esecuzione penale di Parigi (JAP) fisserà ora una data di citazione per l’ex capo di Stato.
Nel corso di questo incontro Sarkozy dovrà fornire i documenti giustificativi che il giudice esaminerà per stabilire il luogo della convocazione (domicilio) e i tempi di rilascio, durante la settimana e nei fine settimana.
Successivamente, il JAP deve emettere un’ordinanza che fissa tali termini, decisione contro la quale la persona condannata non può impugnare. Determinerà anche la data di installazione del braccialetto.
Il 18 dicembre la Corte di cassazione ha respinto il ricorso di Nicolas Sarkozy, condannando definitivamente a tre anni di reclusione la sua condanna per corruzione e traffico d’influenza, di cui uno trascorso sotto braccialetto elettronico. Viene inoltre condannato a tre anni di ineleggibilità.
Poiché è in corso il procedimento per l’esecuzione della sentenza, non indossa ancora il braccialetto che gli ha permesso di trascorrere le vacanze alle Seychelles, insieme alla moglie, la cantante Carla Bruni, e alla figlia.