in Siria i prigionieri di Saydnaya raccontano il loro calvario

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Con la fine del regime di Bashar al-Assad, i siriani continuano a scoprirne le atrocità, in particolare quelle vissute dai prigionieri nelle carceri del paese.

La transizione continua in Siria. Dopo la fuga del dittatore, i ribelli hanno annunciato martedì 10 dicembre, la nomina di un Primo Ministro. Mohammed al-Bashir ha promesso calma e stabilità alla popolazione.

Con la caduta del regime di Bashar al-Assad, la vita sta lentamente tornando alla normalità, ma la priorità per molti siriani resta ritrovare i propri cari scomparsi, vittime della sanguinosa repressione del despota. All'ospedale Hôpital Ibn al-Nafis, a nord di Damasco, Franceinfo ha incontrato Khaled, un prigioniero di Saydnaya, 48 ore dopo il suo rilascio.

Sdraiato su una barella, Khaled subisce il martirio. Volto gonfio, occhio gonfio, arco aperto, questo coscritto dell'esercito siriano aveva disertato prima di essere trovato dagli scagnozzi del regime di Assad. “È successo alle 5 del mattino, stavo andando a prendere la mia macchina, cosa mi è stato fatto, come sono arrivato lì ? Non ricordo”sbottò l'uomo che riusciva a malapena a muoversi.

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Khaled, un detenuto evaso dal carcere di Saydnaya, all'ospedale di Damasco, il 10 dicembre 2024. (AURELIEN COLLY / RADIO FRANCIA)

Khaled, un detenuto evaso dalla prigione di Saydnaya, in ospedale a Damasco, il 10 dicembre 2024. (AURELIEN COLLY / RADIO FRANCIA)

Ha fratture spinali e una frattura del cranio. Vogliamo fargli delle radiografie, spiega il medico che lo ha curato, prima che Khaled venga interrogato da chi cerca parenti, facendo nomi e mostrando foto. “Sono ferito, non sto bene. Per favore, smettila ! Non ricordo nulla.”insiste l'ex detenuto, mentre fuori dall'ospedale, un cugino è venuto da Aleppo per prendersi cura di lui. “L'hanno portato via da Saydnaya, ma non ho trovato i miei due fratelli di 14 e 17 anni anni scomparsi dieci anni fa”, spiega.

Un po’ più avanti, un uomo che ha trascorso del tempo nello stesso carcere per un reato minore riassume: “Entri bendato, esci bendato… Dentro, è peggio di qualsiasi cosa tu possa immaginare. Frustate, elettrocuzione. Potresti finire impalato con questo regime criminale.”

D'ora in poi saranno i ribelli a controllare il Paese. Ed è proprio una fazione della città di Hama a monitorare l'ospedale. “Alcuni prigionieri arrivano avendo perso completamente la memoria, spiega il loro leader. Altri sono morti. Se abbiamo spazio, li teniamo in modo che le persone possano venire e identificarli”.

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