RDC –
Amnesty accusa l’esercito di “possibili crimini contro l’umanità”
Amnesty International ha raccolto prove di “possibili crimini contro l’umanità” da parte dell’esercito congolese in un massacro di almeno 56 persone nel 2023.
Pubblicato oggi alle 1:53
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Amnesty International in un rapporto pubblicato mercoledì ha accusato alti funzionari delle Forze armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) di “possibili crimini contro l’umanità” durante il massacro di almeno 56 persone a Goma nel 2023.
Secondo la ONG, “le forze di sicurezza congolesi si sono impegnate in una follia omicida” aprendo il fuoco sui manifestanti il 30 agosto 2023 a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu (est), in preda alla violenza da parte di gruppi armati da più di trent’anni.
Manifestazione contro Minusco
“Almeno 56 persone sono state uccise illegalmente e più di 80 ferite”, ha detto Amnesty. La maggior parte delle vittime apparteneva al movimento mistico-religioso Fede giudaica e messianica naturale verso le nazioni (FNJMN), il cui leader aveva indetto una manifestazione contro la Minusco (Missione delle Nazioni Unite nella RDC).
L’organizzazione afferma di aver “identificato tre ufficiali dell’esercito che dovrebbero essere indagati individualmente e, se verranno trovate prove sufficienti, perseguiti per possibili crimini contro l’umanità”.
Secondo Amnesty, si tratta di Constant Ndima Kongba, ex governatore militare del Nord Kivu, del colonnello Mike Mikombe Kalamba, comandante della Guardia repubblicana, e del maggiore Peter Kabwe Ngandu, suo subordinato durante l’operazione mortale.
Condanna a morte
Nell’ottobre 2023, la giustizia congolese ha condannato il colonnello Mike Mikombe e altri tre soldati a dieci anni di carcere per “omicidio”. Amnesty International chiede inoltre alle Nazioni Unite di aprire “senza indugio un’indagine indipendente sul ruolo della Minusco, in particolare sulla sua gestione, e di rendere pubbliche le conclusioni”.
“Un rapporto confidenziale delle Nazioni Unite consultato da Amnesty International ha stabilito il numero dei morti a 102”, tra cui “90 uomini, otto donne e quattro ragazzi e più di 80 feriti”, secondo gli autori del rapporto. Il 30 agosto 2024 l’FNJMN ha assicurato all’AFP di aver stabilito un conteggio di 103 persone uccise.
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