La linea fa tutto il giro dell'isolato. Alcuni sono arrivati due ore fa, accalcati al freddo sotto le luci delle prime decorazioni natalizie, per entrare nella grande libreria Dussmann sulla Friedrichstrasse, la via dello shopping di Berlino. Un signore se ne va deluso, con la sua copia blu in mano: “Ha scarabocchiato velocemente e non mi ha nemmeno guardato! “. All'interno, l'ex cancelliere Angela Merkel firma le prime copie delle sue memorie, pubblicate il 26 novembre in Germania e in una trentina di paesi tra cui la Francia.
“Merkel, fa parte della mia infanzia, dice Nicolas, uno studente di scienze politiche di 23 anni che aspetta in fila. Alla mia generazione non piace, dicono che non ha fatto nulla per il clima, niente per le infrastrutture, nessuna riforma, che in realtà non aveva una visione. E' vero. Ma c’era un senso di stabilità quando era alla guida del Paese. Anche se è solo una sensazione e non la verità. » A pochi metri di distanza, un turista si fa fotografare tutto sorridente mentre sfoggia la sua copia autografata. “La Merkel è molto più che politica, è un fenomeno culturale! “, ride Marc, anche lui studente, osservando la scena. “Sono molto critico, nessuno la rimpiange, ma sono venuto solo per osservare il personaggio”, si giustifica. I tanti ammiratori che aspettano qui sono pervasi da una certa nostalgia, associando gli anni della Merkel a una certa prosperità mentre la Germania se la passa male e il resto del mondo non va molto meglio. “Il suo modo di dirigere è davvero carente”sospira una giovane donna. “Se fosse ancora qui, avrebbe potuto stringere alleanze per gestire meglio la guerra, assicura uno studente delle superiori che vuole entrare in politica, venuto con la madre e il fratello. Anche se avesse torto su Putin, farebbe meglio di Scholz”.
L'uscita delle memorie della Merkel è stata organizzata come il tour di una rockstar, con un piccolo numero di eventi esauriti: letture pubbliche trasmesse in diretta su Internet, firme a Berlino, Colonia e Stralsund – il suo ex collegio elettorale – in Germania e altrove in Europa, programmi televisivi, podcast, poi conversazione a Washington con Barack Obama il 2 dicembre. L'editore ha coltivato il segreto: non sono stati resi pubblici dati sulla tiratura o sui diritti d'autore.
“Anche con il senno di poi, nessun errore!” »
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