Elezioni legislative in Francia: Macron ricorda ai suoi ministri di essere stato eletto grazie alla sinistra

Elezioni legislative in Francia: Macron ricorda ai suoi ministri di essere stato eletto grazie alla sinistra
Elezioni legislative in Francia: Macron ricorda ai suoi ministri di essere stato eletto grazie alla sinistra
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Emmanuel Macron ha detto lunedì ai suoi ministri che “non un solo voto” dovrebbe “andare all’estrema destra” nel secondo turno delle elezioni legislative, ricordando loro che la sinistra si era mobilitata contro la RN nel 2017 e nel 2022 permettendone l’adesione. all’Eliseo, secondo un partecipante.

“Non sbagliatevi. È l’estrema destra che è sul punto di accedere alle più alte cariche, nessun altro”, ha dichiarato a mezzogiorno il capo dello Stato durante un incontro con i membri del suo governo, secondo questa fonte.

“Nessun voto dovrebbe andare all’estrema destra. Dobbiamo ricordare che nel 2017 e nel 2022, a sinistra, tutti hanno portato questo messaggio. Senza quello, tu e il tuo servitore non sareste qui”, ha aggiunto.

Il Presidente della Repubblica, tuttavia, secondo diverse fonti ministeriali, non ha dato istruzioni chiare sul ritiro dalle votazioni di domenica.

L’emozione è stata percepibile tra alcuni ministri, tre dei quali si sono ritirati per bloccare la Manifestazione Nazionale: Sabrina Agresti-Roubache (Città e Cittadinanza) a Bouches-du-Rhône, Marie Guévenoux (Oltremare) a Essonne e Fadila Khattabi (Disabili) a Côte -d’Or. “Le voci erano spezzate”, riassume una fonte ministeriale.

Il capo dello Stato ha anche assicurato che “sarà sempre lì per guidare il Paese” e ha deplorato che “molti siano ossessionati più dal 2027 che dal momento, questo è ciò che ci ha danneggiato”. “Qualsiasi forma di disunione è una garanzia di sconfitta”, ha detto.

Molti ministri hanno ringraziato Gabriel Attal per essersi “fatto carico della campagna, per aver saputo ricreare una dinamica e per aver dato anima e corpo” a queste elezioni, ha spiegato una fonte ministeriale.

Il capo del governo ha invitato i ministri a recarsi “ovunque possiamo fare la differenza” e a “non sprecare le forze quando le cose si perdono in anticipo”.

“Se c’è il rischio che il candidato RN venga eletto, ci ritireremo”, ha ripetuto secondo questa fonte, che legge questa osservazione come “caso per caso”.

Diversi ministri si sono dichiarati sostenitori del “né RN, né LFI”, come Bruno Le Maire (Economia), Aurore Bergé (Uguaglianza) Christophe Béchu (Ecologia) Sarah El Haïry (Infanzia), Catherine Vautrin (Lavoro, Salute) Marie Lebec (Rapporti con il Parlamento) e Marie Guevenoux (Estero).

Patrice Vergriete (Trasporti), Hervé Berville (Mer) e Fadila Khattabi hanno invece espresso la loro preferenza per un “ritiro incondizionato”.

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