Un rarissimo carro armato russo, preparato per l’apocalisse nucleare, distrutto dall’Ucraina

Un rarissimo carro armato russo, preparato per l’apocalisse nucleare, distrutto dall’Ucraina
Un rarissimo carro armato russo, preparato per l’apocalisse nucleare, distrutto dall’Ucraina
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Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, migliaia di veicoli blindati sono stati distrutti. Secondo le stime, da parte russa ce ne sarebbero già tra i 16.000 e i 20.000. Mentre le scorte di veicoli attivi sono in gran parte esaurite e in tempi di economia di guerra il paese riesce a produrre solo circa 500 carri armati da combattimento e 1.000 veicoli corazzati all’anno, sul campo di battaglia si trovano strane macchine per compensare le perdite.

Per molto tempo l’intera gamma di carri armati dell’era sovietica e persino le macchine della Seconda Guerra Mondiale furono inviate in Ucraina. Alcuni modelli sono talvolta usciti dai musei. Al giorno d’oggi si può trovare davvero di tutto, anche veicoli che somigliano a golf cart, motomotociclette o anche serbatoi rivestiti in gabbie e piastre protettive che danno loro un ariaaria grande tartarugatartaruga.

Tra questi veicoli molto eterogenei, uno dei carri armati antichi più singolari al mondo è il Ladoga. Una rarità di cui furono prodotti solo quattro o cinque esemplari. La macchina risale alla fine degli anni ’70 ed è stata progettata come veicolo da ricognizione e comando in caso di attacco nucleare. In altre parole, questo veicolo blindato è in grado di resistere agli effetti delle radiazioni per proteggere il suo equipaggio. Non ha una torretta mobilemobile né un cannone. È completamente ermetico e l’equipaggio dispone di una riserva di ossigeno e di telecamere montate su un albero esterno per svolgere le missioni di ricognizione e comando.

Trattandosi di un carro armato destinato al comando, la comodità non ha nulla a che vedere con quella dei modelli da combattimento. I sedili sono imbottiti e i quattro membri dell’equipaggio sono comodamente seduti nella spaziosa cabina imbottita.

Gli ultimi istanti di uno dei pochissimi carri armati Ladoga prima di essere colpito da un drone ucraino. © @AndrewPerpetua

Un serbatoio dal comfort di prima classe

E’ una sorta di Rolls-Royce del carro armato da colonnello o da generale. E, sorpresa, proprio il Ladoga è stato colpito dai droni ucraini vicino alla foresta di Kreminna lo scorso marzo. La settimana scorsa, anche un altro Ladoga è stato distrutto dal fuoco di un drone ucraino. Anche se il Ladoga non ha mai vissuto l’apocalisse nucleare, resta comunque adatto alla guerra meccanizzata e alle missioni di ricognizione il più vicino possibile alla zona di combattimento.

Questo è senza dubbio ciò che giustifica la sua presenza in Ucraina. Robusto, si basa sul telaio di un carro armato T-80 con armatura rinforzata. Il tutto è alimentato da un potente motore. turbina a gasturbina a gas di 1.250 cavalli. La macchina è perfetta per proteggere in tutta comodità un alto ufficiale russo, comandando il suo battaglione dall’interno del Ladoga. Ma ovviamente, se è resistente alle radiazioni, come l’intera gamma di carri armati russi, il Ladoga è molto meno tollerante nei confronti di un attacco di un piccolo drone FPV nella sua cabina di comando.

Non è la prima volta che il Ladoga esce in Ucraina. Nel 1986, arrivando una settimana dopo il disastro del Centrale nucleareCentrale nucleare da Chernobyl, il veicolo blindato ha percorso quasi 4.700 chilometri effettuando operazioni di ricognizione e altri lavori di rilevamento delle radiazioni in aree fortemente contaminate. Questo tipo di serbatoio è tuttavia unico al mondo e dopo queste due perdite sono rimasti probabilmente solo due o tre esemplari, uno dei quali è presente in un museo. Non sono sicuro che l’esercito russo voglia sacrificarli.

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