Inevitabile e prevedibile. Per gran parte della stampa americana, il procuratore speciale Jack Smith lo ha soltanto riconosciuto: vincendo le elezioni presidenziali americane martedì 5 novembre, Donald Trump è diventato praticamente intoccabile sul piano giuridico.
Non sorprende che il magistrato incaricato di indagare su due dei quattro procedimenti penali avviati contro il presidente eletto a causa dei suoi tentativi di invertire i risultati delle elezioni del 2020 e per aver nascosto documenti riservati dopo la sua partenza dalla Casa Bianca, abbia raccomandato, lunedì, Il 25 novembre la classificazione provvisoria, che il giudice federale Tanya Chutkan ha rapidamente approvato.
Questa classifica era inevitabile a causa delle promesse di ritorsioni del candidato repubblicano, ritiene la CNN. “Anche se i pubblici ministeri pensavano di poter mantenere i casi in vita durante la seconda presidenza di Trump, il presidente eletto aveva già espresso l’intenzione di licenziare Smith e la sua squadra », osservano i giornalisti Tierney Sneed, Devan Cole e John Fritze, specialisti in questioni politico-giudiziarie del canale.
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Prevedibile, questo risultato è stato, secondo loro, dovuto alla strategia dilatoria del candidato repubblicano, che ha garantito che nessun processo potesse aprirsi prima della sua elezione ed è questa vittoria che alla fine “forzato la mano” del Procuratore Generale, costretto a inchinarsi a causa dell'immunità giudiziaria di cui il presidente eletto beneficerà al suo ritorno alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025. Come ha ricordato il giudice Tanya Chutkan, tale immunità non avrà più corso una volta terminato il suo mandato finisce, ma lo è “è altamente improbabile che un pubblico ministero tenti di avanzare le stesse accuse in futuro, soprattutto perché i termini di prescrizione (…) sarà scaduto nel momento in cui Trump lascerà l’incarico”, nel 2029, secondo ABC News.
“Una grande vittoria per lo Stato di diritto”
“Donald Trump è riuscito a raggiungere questo traguardo legale grazie ad una strategia semplice ed efficace consistente nel ritardare la sua elezione”aggiunge David Graham, sul sito del mensile culturale L'Atlantico. Il 45e Presidente degli Stati Uniti, che presto sarà il 47esimoeinteso “che gli elementi che [faisaient] la grandezza del sistema americano [pouvaient] essere sfruttati anche in maniera cinica. Quando si hanno tasche sufficienti e pochi scrupoli, si può farla franca con mozioni procedurali, ricorsi e trovate, così da lasciare la Procura a un punto morto. E, nel caso di Trump, il tempo è stato la chiave della vittoria, non perché abbia potuto rinviare il caso indefinitamente, ma perché presto sarà di nuovo presidente, con il Dipartimento di Giustizia sotto la sua autorità”giudica anche lui, denunciando un attacco alla separazione dei poteri.
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