L’estone Kaja Kallas sarà il prossimo capo della diplomazia europea

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Il primo ministro estone Kaja Kallas a Lucerna (Svizzera), 16 giugno 2024. URS FLUEELER / VIA REUTERS

Fino al febbraio 2022, pochi conoscevano la liberale Kaja Kallas fuori dai confini del suo Paese. L’estone allora era solo il primo ministro del più piccolo dei paesi baltici. L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha cambiato tutto. Sostenitrice del sostegno incondizionato all’Ucraina, si è trovata proiettata sulla scena internazionale. A 47 anni è stata nominata, giovedì 27 giugno, durante il Consiglio europeo, alto rappresentante dell’Unione europea, vicepresidente della Commissione europea, carica occupata fino alla caduta dal socialista spagnolo Josep Borrell.

Dopo aver preso in considerazione la carica di segretario generale della NATO – Mark Rutte ha finalmente ottenuto l’incarico mercoledì – ha finito per condurre una campagna diligente, sostenuta da tutta l’Europa centrale e orientale, per diventare il futuro capo della diplomazia a Bruxelles, soprattutto da Tallinn , la sua stella sta seriamente tramontando.

Nell’estate del 2023 intorno a lui scoppia il primo scandalo. I media estoni hanno rivelato che la società di logistica posseduta al 25% da suo marito, Arvo Hallik, che ne era anche il direttore finanziario, aveva legami con un’azienda ancora attiva in Russia. Un peccato per Kaja Kallas, divenuto noto al grande pubblico per i suoi ripetuti avvertimenti contro le incessanti minacce di Mosca contro Kiev, a pochi mesi dall’invasione russa dell’Ucraina.

Una madre deportata dai sovietici

Più recentemente, il suo governo, che sta conducendo una campagna internazionale per aumentare la spesa per la difesa, è stato accusato dal capo di stato maggiore dell’esercito estone, il generale Martin Herem, di non finanziare sufficientemente la difesa da parte del paese. Alle elezioni europee il suo partito è arrivato terzo.

Questa ex avvocatessa, che si esprime con franchezza, non si perderà a Bruxelles, dove ha iniziato la sua carriera politica. È stata eurodeputata dal 2014 al 2018 prima di tornare a Tallinn per guidare il Partito riformista (di centrodestra), fondato dal padre, Siim Kallas, nel 1994. Quest’ultimo non è affatto sconosciuto a Bruxelles. Dopo aver ricoperto la carica di Primo Ministro dell’Estonia, nel 2004 è diventato il primo Commissario europeo del suo paese nei dieci anni successivi all’adesione all’UE.

Anche la storia della famiglia Kallas è strettamente legata a quella dell’Estonia. Dal 1918 al 1920, il suo bisnonno paterno comandò la Lega di difesa estone durante la Guerra d’indipendenza. All’armistizio divenne il primo capo della polizia della neonata repubblica dell’Estonia.

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