“È con il cuore pesante che noi giornalisti di Radio M annunciamo la cessazione della pubblicazione del nostro sito web”, ha affermato il team di Radio M in un comunicato stampa su Facebook.
Dopo l’arresto del signor El Kadi, direttore della pubblicazione, nel dicembre 2022, il sequestro delle attrezzature della radio e la chiusura dei locali, “la testata ha continuato ad esistere nonostante le continue vessazioni dei suoi giornalisti da parte delle autorità, la pesante condanna di suo direttore e il procedimento contro la casa editrice”, spiega il team di Radio M.
“La squadra di Radio M ha resistito più che ha potuto. Abbiamo attraversato correnti fredde e violenti temporali che, ahimè, non sembrano placarsi. Il 13 giugno 2024, la Corte d’appello di Algeri ha confermato lo scioglimento di Interface Médias, la casa editrice di Radio M», ha affermato.
Il signor El Kadi è stato condannato in appello nel giugno 2023 a sette anni di carcere, di cui cinque, due in più rispetto al primo grado. Nell’ottobre 2023, la Corte Suprema ha respinto un ricorso alla Corte Suprema, rendendo definitiva la sua condanna.
Il giornalista, direttore di uno degli ultimi gruppi di stampa privati e indipendenti in Algeria – Interface Médias che comprende Radio M e Maghreb Emergent – è stato processato per “finanziamento estero della sua azienda”.
La Lega algerina per la difesa dei diritti umani (LADDH), sciolta nel settembre 2022 dalle autorità algerine, ha denunciato sulla sua pagina Facebook “un giorno triste” per la libertà di stampa in Algeria.
“Radio M, la voce della gente comune e dei dannati della terra, smette di trasmettere e pubblicare. L’ultima candela della libertà di stampa e di espressione che si spegne in Algeria”, sottolinea la LADDH.
Secondo l’ultima classifica della ONG Reporter Senza Frontiere, nel 2024 l’Algeria è scesa di tre posizioni in termini di libertà di stampa, posizionandosi al 139° posto su 180 paesi controllati. RSF ha deplorato “i media indipendenti sotto pressione” e “minacce e arresti” di giornalisti “per il semplice fatto di discutere di corruzione o di repressione delle manifestazioni”.
Di Le360 Africa (con AFP)
19/06/2024 ore 15:50
