Un articolo della Costituzione americana autorizza il capo dello Stato a farlo, ma solo se il Senato non è in sessione.
Pubblicato il 11/11/2024 11:52
Aggiornato il 11/11/2024 11:55
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Vuole agire rapidamente. Domenica 10 novembre il presidente eletto americano Donald Trump ha chiesto ai senatori di esentarlo dall'approvazione, in linea di principio obbligatoria, di nominare i più alti funzionari della sua futura amministrazione. “A volte le votazioni possono durare due anni o più (…) Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo”.ha giustificato, su X, accusando i democratici di averlo rallentato durante il suo primo mandato (2017-2021).
Una sezione della Costituzione degli Stati Uniti consente al presidente di effettuare nomine senza approvazione solo quando il Senato non è in sessione. Ma questo provvedimento viene attivato raramente, poiché i senatori sono soliti provvedere a sedersi al momento delle nomine ed esercitare così il loro potere di controllo sull’esecutivo. Il Senato americano esamina e conferma mediante un voto, prima in commissione, poi in sessione plenaria, le nomine dei ministri, dei loro vice, ma anche degli ambasciatori, degli ufficiali militari, dei direttori di molteplici agenzie federali e dei giudici, in particolare quelli della Corte Suprema.
Nelle elezioni del 5 novembre, il Partito Repubblicano ha riconquistato la maggioranza al Senato, dove i democratici eletti potrebbero però rallentare il processo di approvazione delle candidature. “Qualsiasi senatore repubblicano che intenda conquistare l’ambito posto di leadership al Senato degli Stati Uniti deve accettare le candidature” al di fuori delle sessioni parlamentari, ha avvertito Donald Trump. Sulla sua scia, i tre senatori che si battono per questa posizione hanno reagito appoggiando la richiesta del neoeletto presidente.
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