Secondo la Reuters, l'organo direttivo della Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia ha aperto un'indagine esterna sulle accuse di cattiva condotta sessuale nei confronti del procuratore generale Karim Khan. La decisione è stata presa giovedì sera nel corso di un incontro, dopo che Khan ha respinto con forza le accuse. Il pubblico ministero sostiene che queste accuse “corrispondono” a “una campagna di disinformazione” condotta contro di lui nel contesto della sua richiesta di mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant. L'indagine arriva mentre i giudici della CPI stanno valutando la sua richiesta di emettere mandati di arresto per crimini di guerra contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e alti funzionari di Hamas.
In una lettera, diversi stati membri della Corte chiedono a Khan di “dimettersi o ritirarsi temporaneamente dall'incarico fino a quando le accuse non saranno chiarite”. Chiedono che il pubblico ministero “trasferisca immediatamente le sue funzioni a uno dei suoi sostituti” e “si faccia immediatamente da parte per consentire un’indagine indipendente”.
Secondo una fonte citata da Reuters, la presunta vittima ha espresso la sua “mancanza di fiducia” nell'indipendenza dell'organo interno della Corte, perché la persona incaricata di condurre le indagini era in precedenza un membro della squadra di Khan. Ha anche sottolineato che la fuga di notizie della sua denuncia contro Khan ha minato la sua fiducia nell'organo di governo della corte.
Khan mantiene la sua posizione, negando categoricamente le accuse e chiedendo un'indagine approfondita sulle accuse e sulla loro origine. Collega queste accuse a quella che vede come una campagna diffamatoria relativa alle sue azioni in corso riguardo ai mandati di arresto.
France
World