“Agente iraniano” incriminato per aver complottato per assassinare Trump

“Agente iraniano” incriminato per aver complottato per assassinare Trump
“Agente iraniano” incriminato per aver complottato per assassinare Trump
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(Washington) Il Dipartimento di Giustizia americano ha annunciato venerdì l’incriminazione di un “agente dell’Iran” accusato di aver ricevuto ordine da Teheran di organizzare un piano per assassinare Donald Trump.


Inserito alle 12:56

Aggiornato alle 14:17

Farhad Shakeri, afghano di 51 anni residente in Iran dopo aver trascorso 14 anni in prigione negli Stati Uniti, è accusato di aver reclutato criminali comuni per le Guardie Rivoluzionarie, l’esercito ideologico della Repubblica islamica, secondo gli atti del tribunale.

“Pochi attori al mondo rappresentano una minaccia così seria per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti come l’Iran”, ha detto il procuratore generale Merrick Garland in una dichiarazione dal suo ufficio.

“Questo agente del regime iraniano è stato incaricato da quel regime di guidare una rete di complici criminali per portare a termine i piani di assassinio dell’Iran contro i suoi obiettivi, incluso il presidente eletto Donald Trump”, ha aggiunto.

La Repubblica islamica cerca da diversi anni di vendicare la morte del generale delle Guardie rivoluzionarie Qassem Soleimani, ucciso il 3 gennaio 2020 in Iraq in un attacco di droni ordinato da Donald Trump, allora presidente, ricorda il Dipartimento di Giustizia della Difesa.

Giovedì in questo caso sono stati arrestati anche due americani, Carlisle Rivera, 49 anni, e Jonathon Loadholt, 36 anni, entrambi residenti a New York, con l’accusa di aver pianificato l’assassinio di un giornalista iraniano nativo americano, molto critico nei confronti della Repubblica islamica.

Quest’ultimo non viene nominato per nome, ma descritto come già bersaglio di tentativi di omicidio o rapimento sponsorizzati da Teheran.

A ottobre, la giustizia americana ha avviato un procedimento contro quattro iraniani, tra cui un generale delle Guardie rivoluzionarie, per aver sponsorizzato un piano per assassinare il giornalista e dissidente iraniano-americano Masih Alinejad a New York nel 2022.

L’obiettivo non è stato identificato, ma Masih Alinejad ha confermato che si trattava proprio di lei.

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