Brasile: il disboscamento illegale è in aumento in Amazzonia

Secondo un rapporto pubblicato mercoledì, il disboscamento illegale è aumentato del 19% in un anno nell’Amazzonia brasiliana, poiché la più grande foresta tropicale del pianeta è attualmente colpita dai peggiori incendi degli ultimi due decenni.

Secondo il sistema di monitoraggio dello sfruttamento del legname (Simex), ogni giorno, in media, da agosto 2022 a luglio 2023, un’area di foresta equivalente a 350 campi da calcio è stata deforestata illegalmente.

Il disboscamento illegale nell’Amazzonia brasiliana ha raggiunto i 126.000 ettari, rispetto ai 106.000 dei dodici mesi precedenti. L’area deforestata illegalmente rappresenta il 35% del totale del disboscamento nella regione.

Persone responsabili identificabili

“Questo aumento del disboscamento illegale causa danni ambientali, minaccia i popoli tradizionali e indebolisce il settore (legale) del legname, dando al Brasile una cattiva immagine sul mercato internazionale”, afferma Dalton Cardoso, della ONG Imazon, che gestisce Simex e altri sistemi di sorveglianza. .

Questo ricercatore ha invitato il governo brasiliano a rafforzare i controlli in modo che il disboscamento sia sostenibile e crei occupazione e entrate fiscali, pur rimanendo legale. Secondo il rapporto, il 71% del disboscamento illegale è avvenuto su terreni privati, ovvero 650 aziende agricole, 20 delle quali sono responsabili di un terzo della deforestazione illegale.

Ciò significa che i responsabili sono identificabili nei registri pubblici e sono soggetti a sanzioni. Inoltre, il 16% del disboscamento illegale è avvenuto nelle riserve indigene, mettendo in pericolo le popolazioni indigene che vivono lì.

Rapporto controverso

Questo rapporto viene pubblicato una settimana dopo l’annuncio del rinvio di un anno della legge europea anti-deforestazione. Questo nuovo regolamento per la protezione delle foreste prevedeva di vietare dalla fine del 2024 la commercializzazione nell’UE di una serie di prodotti, tra cui il legno, se provengono dalla deforestazione.

Il Brasile è uno dei paesi che hanno fatto pressione sulla Commissione Europea per chiedere questo rinvio, che è stato ampiamente criticato dalle ONG ambientaliste.

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