Un pensionato condannato a 6 anni di carcere per aver ucciso un ladro con il suo fucile da caccia

Un pensionato condannato a 6 anni di carcere per aver ucciso un ladro con il suo fucile da caccia
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Questa vicenda avrà messo la legittima difesa al centro dei dibattiti. Un ex libraio ottantenne è stato condannato venerdì 19 aprile 2024 a sei anni e tre mesi di carcere dal tribunale di Ciudad Real (Spagna). Quest’ultimo è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario dopo aver ucciso un uomo con due colpi di fucile che si è rotto nella sua proprietà nell’agosto 2021, riferisce la radio locale Cadena SER trasmesso da L’indipendente .

Tre colpi

Secondo le prove presentate nel verbale del tribunale, la notte dell’incidente l’uomo si è svegliato intorno alle 2 del mattino. Aveva mangiato e poi era andato a controllare gli irrigatori, anche se nella sua fattoria era già avvenuta un’intrusione il giorno prima. Dopo aver notato che la scatola di controllo dell’irrigatore era stata danneggiata, è tornato nella sua stanza per prendere il suo fucile.

Fu quando uscì che scoprì, vicino alla stanza degli attrezzi, un uomo che cercava di rubare una motosega. L’ex libraio si è poi avvicinato a lui, puntando il suo fucile da caccia. Colto in flagrante, l’intruso si è accucciato senza brandire la motosega, che era spenta. Nonostante ciò, l’imputato ha sparato un primo colpo da circa cinque metri e poi un secondo, uccidendo sul colpo l’uomo. Il pensionato è poi tornato nella sua stanza per ricaricare e sparare un terzo colpo.

Disturbi psicologici

L’ottuagenario ha poi chiamato le autorità, con le quali ha collaborato pienamente durante tutta la procedura, ammettendo i fatti. La vittima era nota alle forze dell’ordine e aveva precedenti penali. Dalle perizie risulta che l’assassino, che al momento dell’incidente si trovava in uno stato di forte tensione emotiva, soffriva di un disturbo delirante e di un disturbo misto di personalità.

Il tribunale ne ha tenuto conto ritenendo nella sua decisione una parziale alterazione psicologica nonché una circostanza attenuante legata alla confessione. I giudici ritennero però che i suoi disturbi non impedissero al vecchio di valutare la natura e la moralità del suo atto. Oltre alla pena detentiva, l’ex libraio dovrà risarcire 48.000 euro di danni ai genitori della vittima, nonché 19.000 euro a ciascuno dei suoi fratelli e sorelle.

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