Jean-Noël Barrot succede a Stéphane Séjourné alla guida del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri – Libération

Jean-Noël Barrot succede a Stéphane Séjourné alla guida del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri – Libération
Jean-Noël Barrot succede a Stéphane Séjourné alla guida del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri – Libération
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Nel suo nuovo governo annunciato sabato 21 settembre, Michel Barnier ha scelto Jean-Noël Barrot, del MoDem, per prendere il posto di Séjourné, fedelissimo di Macron, appena nominato Commissario europeo.

Dopo l’attesissimo annuncio del governo di Michel Barnier, questo sabato sera, 21 settembre, è Jean-Noël Barrot, 41 anni, vicepresidente del Movimento Democratico (MoDem), a sostituire Stéphane Séjourné alla guida del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri. Era ministro delegato per l’Europa da febbraio 2024, quindi già assegnato al Quai, anche se aveva solo poche settimane prima delle elezioni europee e dello scioglimento.

Stéphane Séjourné, fedele seguace di Emmanuel Macron fin dal primo giorno, ha guidato il Quai d’Orsay solo per otto brevi mesi prima di essere inaspettatamente spinto alla carica di Commissario europeo per sostituire Thierry Breton, che la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen non voleva più. Era succeduto a Catherine Colonna a gennaio e il suo breve periodo agli Affari esteri non ha lasciato un’impressione molto duratura.

Jean-Noël Barrot è stato membro del parlamento per la seconda circoscrizione di Yvelines dal 2017 prima di entrare nel governo di Élisabeth Borne come ministro delegato per la transizione digitale e le telecomunicazioni. Si è formato come economista. Dopo la sua rielezione alle elezioni legislative di giugno, è succeduto a Jean-Louis Bourlanges come capo della Commissione per gli affari esteri dell’Assemblea nazionale.

Dovrà guidare la politica estera della Francia, di concerto con il Presidente della Repubblica, che è tradizionalmente molto coinvolto in queste questioni. Scosso internamente dalle conseguenze della sua decisione mal interpretata di sciogliere l’Assemblea nazionale lo scorso maggio in seguito alle elezioni europee, Emmanuel Macron potrebbe provare a fare affidamento sul suo nuovo ministro per cercare di amplificare la voce della Francia all’estero.

Medio Oriente, Iran, guerra in Ucraina…

Ciò avverrà in particolare nella crisi in Medio Oriente e nei negoziati per calmare il conflitto, dove la Francia non ha avuto molta influenza negli ultimi mesi. Nella regione, i negoziati per ottenere la liberazione dei francesi imprigionati in Iran saranno anch’essi all’ordine del giorno del nuovo ministro, così come, naturalmente, la guerra in Ucraina e le sue conseguenze, uno degli altri grandi problemi in corso.

Uno dei primi viaggi del nuovo ministro, figlio del politico Jacques Barrot, potrebbe essere a New York già la prossima settimana, per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove martedì è previsto un discorso di Emmanuel Macron.

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