Breaking news

Michel Barnier, L'impegno di Marine Le Pen a Matignon – Libération

Michel Barnier, L'impegno di Marine Le Pen a Matignon – Libération
Michel
      Barnier,
      L'impegno
      di
      Marine
      Le
      Pen
      a
      Matignon
      –
      Libération
-

Nominato giovedì 5 settembre a Matignon, il veterano di LR, partito che ha ottenuto il 5,41% dei voti alle elezioni legislative, dovrà destreggiarsi tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, alla quale deve la sua nomina.

Il motore di dissoluzione lanciato da Emmanuel Macron è finalmente atterrato, appena sessanta giorni dopo il secondo turno delle elezioni legislative. Michel Barnier, un veterano del partito moribondo LR, è stato nominato Primo Ministro questo giovedì 5 settembre all'ora di pranzo ed è arrivato a Matignon per un passaggio di potere con Gabriel Attal prima di cena. Ogni minuto al potere conta, soprattutto quando la tua attrazione principale è che Marine Le Pen, consultata in anticipo, ha detto che “pronto ad aspettare” il tuo primo discorso prima di decidere se il Raggruppamento Nazionale avrebbe votato per il tuo licenziamento. Questo periodo di indulgenza – è difficile usare il termine accettato di periodo di grazia – è partito alla grande, dato che quella stessa mattina, il parlamentare del RN Jean-Philippe Tanguy ha gentilmente descritto Michel Barnier come “fossilizzato dalla vita politica”, lamentandosi su France Inter che il campo presidenziale “fatto di Parco Giurassico in modo permanente”.

In effetti, il titolo del film che viene in mente in questa sequenza politica sarebbe piuttosto Qualcuno volò sul nido del cuculo, dove tutti i pazienti simulano un'appartenenza che non gli appartiene. Arrivato terzo nel 2021 alle primarie di un partito che ha ottenuto solo il 5,41% dei voti alle ultime elezioni legislative, Michel Barnier è ora descritto come “grande negoziatore”, Di “importante funzionario eletto a livello locale”, Di “grande diplomatico.” Tanta grandezza per una posizione che consisterà principalmente nel non contrariare né Le Pen né Macron e nel riconciliare Bercy e Bruxelles su una posizione contraria a quella che il nuovo Primo Ministro aveva durante i negoziati sulla Brexit: tutti i punti di forza sono degli altri.

Appena arrivato, il nuovo Primo Ministro è stato trollato dal vecchio, Gabriel Attal, che ha elencato tutti i progetti che avrebbe realizzato se non fosse stato ringraziato da una cricca mal pianificata all'Eliseo, concludendo le sue frasi sulle proposte di legge menzionate da un “è sulla tua scrivania” degno di Molière. Terribilmente noioso nei suoi libri e nel dibattito televisivo che lo aveva affondato durante le primarie LR, Michel Barnier ha piacevolmente sorpreso nella forma, prendendo a prestito da questi cari britannici un umorismo impassibile che gli ha permesso di rimettere delicatamente ma fermamente al suo posto il suo giovane predecessore. Nella sostanza, d'altro canto, non ha aspettato ad annunciare un “rottura” e cantare i cavalli di battaglia della Royal Navy che ora sono i suoi, la lotta contro l'immigrazione, contro l'insicurezza e contro l'ecologia punitiva (rinominata “debito ecologico”), bilanciato da “scuola e servizi pubblici”, il tutto criticando severamente non il metodo di governo Attal, ma piuttosto il metodo Macron. Soprannominato nel suo campo “Maggiore Thompson”, dal nome del protagonista di Pierre Daninos, il vecchio uomo sveglio che spiega nel suo Quaderni Che cosa “il potere ti sfugge dalle mani non appena lo afferri” Michel Barnier durerà più a lungo di Gabriel Attal a Matignon? Otto mesi sembrano improvvisamente un periodo molto lungo, stavolta si sarebbe tentati di dire: un periodo di grazia.

-

PREV Helios Latchoumanaya vince la medaglia d'argento nel judo
NEXT “Sono sotto la sorveglianza di tutti i francesi”