Donna ruandese deportata dagli Stati Uniti condannata all’ergastolo per genocidio

Donna ruandese deportata dagli Stati Uniti condannata all’ergastolo per genocidio
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Béatrice Munyenyezi, 54 anni, è stata giudicata colpevole venerdì di “omicidio come crimine di genocidio”, “complicità nel genocidio”, “incitamento al genocidio” e “complicità nello stupro”, secondo il quotidiano , uno dei principali in Paese.

D’altra parte, è stata assolta dall’accusa di “pianificazione di un genocidio”, per mancanza di prove, precisa.

Questa convinzione arriva mentre il Paese commemora i 30 anni del genocidio compiuto dal regime estremista Hutu tra aprile e luglio 1994, che provocò almeno 800.000 morti, principalmente tra la minoranza tutsi ma anche tra gli hutu moderati, secondo i dati delle Nazioni Unite.

Béatrice Munyenyezi ha negato tutte le accuse contro di lei, ma il tribunale l’ha ritenuta colpevole in particolare di aver ordinato degli omicidi e di averli commessi lei stessa, compreso quello di una suora uccisa dopo essere stata violentata dai soldati su suo ordine.

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Secondo le indagini e diverse testimonianze, quella che era soprannominata “il comandante” supervisionò un posto di blocco nella città di Huye (allora chiamata Butare), dove identificò i tutsi e li fece uccidere e incoraggiò anche gli estremisti hutu a violentare le donne.

È stata deportata nell’aprile 2021 dagli Stati Uniti, dove aveva appena scontato una pena detentiva di dieci anni per aver mentito sul suo coinvolgimento nel genocidio, che le ha permesso di ottenere la nazionalità americana.

Il suo caso attirò l’attenzione degli investigatori americani mentre sua suocera Pauline Nyiramasuhuko, ex ministro del regime genocida, e suo marito Arsène Shalom Ntahobali, ex leader locale della milizia Interahamwe, furono processati per crimini di genocidio dal Tribunale Internazionale Tribunale penale per il Ruanda (ICTR) ad Arusha, Tanzania.

Entrambi sono stati condannati all’ergastolo nel 2011. La loro pena è stata ridotta a 47 anni in appello.

Di Le360 Africa (con AFP)

13/04/2024 alle 13:02

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