“Nel caso del piccolo Emile il compito del medico legale si preannuncia arduo”

“Nel caso del piccolo Emile il compito del medico legale si preannuncia arduo”
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Finora, un teschio, a ossaun dente e vestiti di Emile sono stati ritrovati. Cosa può aspettarsi un patologo forense sulla base di questi resti?

Dall’esame del cranio si può determinare il sesso della persona, la sua età al momento della morte ma anche la sua origine etnica. Per quanto riguarda l’osso, non sappiamo cosa sia esattamente. È un femore o una costola? Nel caso in cui si tratti di un osso lungo come la tibia o il femore, potremmo stimare le dimensioni dell’individuo.

Ciò che un patologo può ancora fare è vedere se esiste eventualmente una patologia ossea. Potremmo benissimo scoprire lesioni traumatiche sulle ossa. Potrebbe trattarsi di una frattura, di un proiettile di arma da fuoco che perfora l’osso o anche di ferite da coltello che colpiscono l’osso. Ma le cause della morte devono essere comunque legate a questo. Prendiamo l’esempio della morte per strangolamento: se non troviamo le ossa del collo non potremo provare nulla. Un teschio qui non servirebbe a nulla.

Infine, un elemento interessante, soprattutto in un bambino, è vedere dalle ossa ritrovate se ci sono state vecchie fratture. Se abbiamo quelli che chiamiamo calli ossei, cioè cicatrici sulle ossa, possiamo constatare che si sono già verificate delle fratture sull’osso in questione. E a seconda del tipo di frattura, a volte possiamo stabilire possibili atti di abuso.

Morte del piccolo Emile: cosa sappiamo del ritrovamento delle ossa del bambino

Per quanto riguarda il dente trovato, perché è interessante?

I denti sono una cassaforte per il DNA. Anche dopo diversi mesi, o anche diversi anni, se i denti sono intatti, si può prelevare un campione di DNA e questo può essere utile per l’identificazione, per il confronto con i parenti, ecc. Il DNA permette anche di identificare eventuali patologie genetiche. Ma attenzione, solo perché un bambino ha una patologia genetica non significa che sia necessariamente causa di morte.

Gli investigatori sono riusciti a mettere le mani anche sugli abiti del ragazzino…

L’analisi degli indumenti spetta alla polizia scientifica, non al medico legale. Ma è una scoperta interessante perché potremmo scoprire delle lacrime. Bisognerebbe poi vedere se questi strappi sono dovuti all’usura, all’uso di un oggetto appuntito o alla trazione sulle fibre, nel caso di un combattimento ad esempio.

Il comportamento del escursionista fu individuato chi portò a casa il teschio del bambino. Quali tracce è riuscito a cancellare questo escursionista?

Non credo che sia riuscita a cancellare alcun segno sul cranio in quanto tale. Soprattutto perché, a quanto si dice, lo ha fatto con delicatezza. Il problema è piuttosto che, recuperando i resti umani, ha modificato la “scena del crimine”. Potrebbero esserci altre piccole ossa nelle vicinanze che non ha riconosciuto come frammenti ossei. Prendendo il teschio, potrebbe aver perso anche i denti…

Afferma di aver intrappolato il teschio tra due sacchetti di plastica. È un buon riflesso?

Direi che il miglior riflesso quando ti imbatti in ossa che hanno visibilmente sembianze umane è chiamare la polizia e non toccare nulla. Soprattutto perché in questo caso la vicenda sta facendo molto rumore e nella regione tutti sanno che si vuole un figlio.

Generalmente, quando vengono scoperte le ossa, alcune sono visibili, ma altre forse sono invisibili. Questo è il motivo per cui setacciamo l’intera area. A volte scaviamo anche un po’ per vedere se, nel profondo, non abbiamo piccole ossa, frammenti di costole. Nel bambino alcune ossa sono particolarmente piccole e possono mancare più facilmente.

Morte del piccolo Emile: l’escursionista che ha ritrovato il teschio si è comportato in un modo che “ci ha sconvolto”

La scomparsa di Emile risale al luglio 2023 e al scoperta ossa fino a marzo 2024. Come incide questo lasso di tempo abbastanza lungo (nove mesi) sul lavoro di un patologo forense che analizza i resti?

Quando facciamo un esame esterno di un corpo, ci baseremo su tutto ciò che vediamo. A livello traumatico possiamo avere ferite, contusioni, ematomi, graffi, ecc. visibili sulla pelle e sui tessuti molli. Si possono avere lesioni anche sui muscoli. Ma con il crescente ritardo post-mortem, tutto questo scomparirà. La pelle, con la putrefazione, cambierà colore. E quindi anche se abbiamo ancora dei tessuti molli, visto che cambiano colore, a volte avremo difficoltà a interpretare se si tratta di lesioni traumatiche oppure no.

Nel caso del piccolo Emile, abbiamo solo un teschio e nemmeno alcun tessuto molle. Perdiamo quindi tutta una serie di informazioni. Sarà estremamente difficile sapere se sono stati inferti colpi al bambino perché le lesioni traumatiche non colpiranno sistematicamente le ossa.

Aggiungerei che anche gli animali hanno un ruolo. Oltre ad attaccare il corpo, mangiando i tessuti molli e diffondendo i resti, possono creare lesioni alle ossa con i denti. L’esperto, l’antropologo o il medico legale dovrà poi distinguere tra lesioni dovute a traumi e lesioni dovute all’azione degli animali.

Com’è il tempo? Potrebbe aver cancellato dettagli importanti?

Certo. Il caldo estremo, la pioggia, ecc. accelereranno il processo di decomposizione del corpo e quindi la perdita dei tessuti molli. Il tempo può anche danneggiare le ossa. In caso di forti piogge o tempeste, le ossa si spostano e potrebbero colpire le pietre. Ciò causerà lesioni traumatiche che inizialmente non erano presenti. Infine, il tempo altera anche il DNA a livello osseo, perché l’osso è piuttosto poroso.

Per un medico legale quali sono le parti del corpo più interessanti per trarre conclusioni sull’origine di una morte avvenuta diversi mesi fa?

Dal momento che abbiamo solo ossa, l’ideale è trovare quante più ossa possibili e avere lo scheletro più completo possibile. Perché ovviamente, più pezzi ossei avremo, più potremo fare analisi e quindi vedere se abbiamo lesioni traumatiche oppure no. Pour un légiste, il y a des pièces osseuses très intéressantes comme le cartilage thyroïdien (au niveau de la pomme d’Adam) ou l’os hyoïde, petit os en forme de fer à cheval que l’on retrouve à la base de la Lingua. Queste ossa possono fratturarsi in caso di compressione a livello del collo e rivelare quindi uno strangolamento. Con però una sfumatura importante, valida nel caso di Emile: in un bambino, le ossa qui menzionate sono molto flessibili e resistono meglio alla compressione. Potrebbe quindi benissimo essersi verificato uno strangolamento anche se non è stata trovata alcuna traccia di frattura. In generale, lo ripeto ancora una volta: non è perché non ci siano traumi evidenti alle ossa che la causa della morte non è un trauma o un’asfissia.

gabbiano

Gli attacchi, li ho accumulati

Torniamo con questo a questa drammatica notizia accaduta la settimana scorsa a Tournai ristoratore picchiato e preso a calci poi gettato nella Schelda. Secondo il referto dell’autopsia, Cathy Dubois è stata vittima di gravi violenze che l’hanno portata alla morte. Ma come possiamo sapere se è morta per il pestaggio o se è morta per annegamento?

Non ho accesso al dossier ma qui l’autopsia sarà decisiva. Se la vittima veniva messa nell’acqua priva di sensi ma viva, respirava e inalava acqua. Avremo segnali a livello polmonare che indirizzano la diagnosi verso l’annegamento. Ciò richiede esami microscopici dei polmoni. In questo caso il medico legale può effettuare anche analisi tossicologiche per verificare se vi sia stata una precedente intossicazione prima dei fatti o successivamente ai fatti. Questa serie di esami richiede tempo ed è per questo che attualmente è troppo presto per confermare le cause della morte di Cathy Dubois.

Dramma a Tournai: Cathy Dubois è stata “vittima di gravi violenze” prima di essere gettata nella Schelda

Come patologo forense, ha avuto casi insoliti ultimamente?

Questo è tutto quello che ho (ride). Questo è ciò che affascina della medicina legale: un caso non è l’altro. E quindi dobbiamo sempre pensare e mettere in discussione tutto. Ora, se proprio dovessi citare un evento significativo, direi che si tratta degli attentati di Bruxelles. Considerato il contesto e considerato il numero delle vittime, la cosa rimane speciale. Per caso ero in servizio anche durante il recente attacco ai tifosi svedesi a Bruxelles. Quindi possiamo dire che li ho accumulati negli ultimi anni.

Ti è mai capitato di dover intervenire in un caso simile a quello di Emile?

Naturalmente mi sono già trovato di fronte a corpi ritrovati dopo un certo tempo. Tutto ciò che restava erano ossa o tessuti molli così alterati che non sapevamo più dire molto al riguardo… Un caso però mi colpisce: quello di una persona il cui corpo fu ritrovato nel bosco diverse settimane dopo la sua scomparsa . I resti erano così alterati che, come patologo, non ero in grado di dire quale fosse la causa della morte. Fortunatamente la persona, che era giovane, presentava un problema di salute ed è stata seguita in ospedale con molta regolarità. Grazie alla sua cartella clinica, abbiamo potuto certificare che non aveva motivo di essere morta naturalmente. L’indagine è riuscita a stabilire un sospetto e quest’ultimo è stato condannato dalla Corte d’assise per omicidio. E questo nonostante il fatto che a livello di medicina legale non siamo riusciti a determinare la causa della morte.

Per tornare al piccolo Emile, possiamo immaginare di avere delle risposte un giorno?

Ovviamente non posso commentare un file che non ho in mano. Ma da quello che leggo, il compito del patologo forense si preannuncia arduo. Perché in base al teschio ritrovato non ci sarebbe nulla di traumatico. Temo che neanche l’altro osso scoperto aiuterà a determinare la causa della morte. Ma ancora una volta non so cosa sia stato ritrovato quindi non posso certificare nulla.

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