La leggenda Jack Nicklaus ha dato una spinta alla candidatura di Montreal

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Con un lavoro impeccabile e strategico dietro le quinte, il team dietro la candidatura al Royal Montreal ha orchestrato un colpo di stato importante portando a bordo la leggenda del Jack Nicklaus. È stato il 18 volte campione del Grande Slam a esaltare i meriti del club di Montreal e a dare un duro colpo alle candidature asiatiche.

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In uno dei tanti videoclip mostrati durante la presentazione ufficiale della candidatura presso gli uffici del PGA Tour a Ponte Vedra Beach, Nicklaus ha ricordato il memorabile successo del 2007 e la ricca storia del più antico golf club del Nord America. Il comitato organizzatore aveva poi attentamente deciso di mettere la ciliegina sulla torta con la testimonianza di questo gigante dello sport, racconta Michael Richards, uno dei grandi architetti dietro il ritorno di questo torneo, sfregandosi le mani.

Foto GETTY IMAGES / AFP

L’edizione del 2007 è una delle migliori della storia, sostengono molti osservatori, ma basti ricordare solo alcuni momenti salienti, tra cui lo spettacolare incontro tra Tiger Woods e Mike Weir.


Foto d’archivio


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Neil Macrae, membro del comitato organizzativo, 31 luglio 2024

Foto BEN PELOSSE

In cima alla pila

Neil Macrae ritiene che questa presentazione e questo messaggio dell’Orso d’oro abbiano posto la candidatura di Montreal in cima alla classifica.

“Era ancora un’ipotesi remota, ma avevamo un caso molto solido. Ho sempre creduto che il circuito volesse restare in America per la logistica e la promozione dello sport. Questo punto è una delle nostre missioni principali”.

Diversi fattori hanno giocato a favore di Montreal. Tra il 2011 e il 2019, l’Australia, due volte (2011 e 2019), e la Corea del Sud hanno ospitato la squadra internazionale. Un ritorno in Nord America è necessario, in particolare per i diritti di trasmissione in prima serata e la logistica significativa.

Secondo il racconto dei due ideatori direttamente coinvolti nel progetto, l’offerta di Montreal aveva soddisfatto tutti i criteri del circuito, tranne uno: la stima delle entrate totali.

Sfida realizzabile

Con la collaborazione del circuito, tuttavia, potrebbero lavorarci sopra, affinando le strategie di vendita e diversificando le offerte di ospitalità per gli spettatori. Il Gran Premio canadese di Formula 1 è stato infatti un buon esempio da modellare in base ai loro obiettivi.

“Non eravamo preoccupati per l’infrastruttura dell’ospitalità”, ricorda Macrae, che ha percorso il percorso blu nel bel mezzo dell’inverno per identificare i posti migliori. “Avevamo lo spazio per costruirli e generare reddito”.

Nonostante le dimensioni crescessero nel corso degli anni, gli organizzatori del Royal Montreal erano ancora ben lontani dal sospettare che la gigantesca bestia si sarebbe insediata nella loro proprietà sei anni dopo.


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Durante l’edizione del 2022, presso il Quail Hollow Golf Club di Charlotte, nella Carolina del Nord, sono stati installati spalti e infrastrutture imponenti.

Getty Images tramite AFP

Frutto di molti anni di lavoro e speranza. Sia il signor Richards che il signor Macrae sperano che Madre Natura cooperi affinché il Royal Montreal mostri al mondo i suoi sublimi e vivaci colori autunnali.

E la fortuna gira verso la prima vittoria della squadra internazionale in 26 anni.

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