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un deputato dell’Aisne al centro di uno stallo suicida nell’Assemblea nazionale

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La vicenda ha suscitato scalpore nell’Assemblea nazionale, ma anche a Matignon, e ha rivelato le fratture nella fragile alleanza tra macronisti e repubblicani. I gruppi Insieme per la Repubblica (EPR) e Destra repubblicana (ex-LR) si sono separati mercoledì, mentre tre presidenti di commissioni dell’Assemblea (Sociale, Economica e Affari Esteri) si sono messi in gioco, dopo l’ingresso nel governo del loro precedente presidente.

Wauquiez rompe il contratto

Tutto avrebbe potuto svolgersi senza intoppi, per un semplice motivo: Laurent Wauquiez, a destra, e Gabriel Attal, alla guida dell’EPR, si erano già “scambiati” posizioni chiave quest’estate, prima dell’elezione di Yaël Braun-Pivet al Parlamento Pertica. E secondo questo accordo la presidenza della commissione affari sociali è andata ai macronisti. Ma da allora sono passati tre mesi e Laurent Wauquiez ritiene che il suo gruppo abbia subito un torto.

Secondo Julien Dive, un eletto di LR ha addirittura votato per il candidato di Insoumise…

Anche a costo di rompere il contratto e mantenere l’impressione di una farsa politica, ha quindi imposto un candidato a capo di questa commissione molto strategica (che si occupa di edilizia abitativa, energia o anche agricoltura): in questo caso, Axonais Julien Dive, deputato per Saint-Quentin e unico deputato non RN per l’Aisne. Se ha già ricoperto questo ruolo in passato, questa volta si è trovato a fronteggiare un cosiddetto alleato: Stéphane Travert, candidato EPR promesso per il posto…

Regolamento dei conti prima del test di bilancio

Avviene lo scambio d’armi temuto dai due gruppi e da Matignon. Travert e Dive hanno condiviso i voti, e nonostante il ritiro degli Axonais in 3e A sua volta, la deputata Insoumise Aurélie Trouvé ha tolto le castagne dal fuoco. Ha battuto Stéphane Travert per due voti, con i funzionari eletti di LR che hanno preferito astenersi e uno di loro ha addirittura votato… per lei, ha detto all’AFP Julien Dive.

Dopo un simile fiasco, le reazioni non si sono fatte attendere. Il Raggruppamento Nazionale ha accusato il diritto di essere “lo zerbino” della Francia ribelle. Gabriel Attal ha denunciato un colpo di stato “disastroso” di Laurent Wauquiez. Michel Barnier ha condiviso il suo ” preoccupazione “quando aveva chiesto personalmente a Wauquiez di ritirare il suo candidato. Con tali attriti tra “alleati”, l’esame del bilancio, già delicato, si preannuncia ancora più pericoloso.

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