Mathieu Warnier, Media365: pubblicato domenica 29 settembre 2024 alle 20:30
Mentre Jannik Sinner dovrà ancora spiegarsi dopo la positività avvenuta lo scorso marzo a Indian Wells in seguito al ricorso presentato dalla WADA, il legale del giocatore italiano mette in dubbio la necessità di questa nuova procedura.
Alla fine Jannik Sinner non è ancora fuori dai guai. Risultato positivo al clostebol per due volte a margine del Masters 1000 di Indian Wells e poi assolto da un tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), il numero 1 del mondo ha visto la World Anti-Doping Agency (WADA) rimettere in moto la macchina facendo appello questa decisione. Mentre sabato l’italiano ha confidato la sua insoddisfazione, è stato il suo avvocato a parlare a lungo questa domenica sulle colonne del quotidiano transalpino La Gazzetta dello Sport. Jamie Singer ha quindi confidato di essere rimasto “sorpreso dall’appello dell’AMA” anche in questo caso. Infatti, ai suoi occhi, gli elementi presentati all’ITIA dovrebbero essere sufficienti per concludere che non vi era alcuna volontà di ricorrere al doping da parte di Jannik Sinner. “Avevamo sperato che l’esperienza dei tre specialisti del comitato di risoluzione delle controversie sportive, e i loro giudizi ben supportati e documentati, avrebbero convinto le parti che la questione era stata risolta correttamente”, ha aggiunto.
Il cantante: ‘La chiamata non era proprio necessaria’
Incapace di dire quando questo ricorso sarà giudicato dalla Corte Arbitrale dello Sport (CAS), Jamie Singer spera “di poter chiudere il caso in pochi mesi”. Assicurando che “nessuno accusa Jannik Sinner di aver beneficiato della prestazione grazie al clostebol”, l’avvocato del numero 1 del mondo dichiara che sarebbe “ingiusto penalizzarlo in termini di classifica o di vincite” prima di esercitare pressioni sull’agenzia. “La WADA ritiene che egli sia in qualche modo responsabile delle azioni della sua squadra e per questo chiede che venga sanzionato”, aggiunge. La sospensione è la sanzione che chiede per ciò che considera negligenza. » Per concludere il suo intervento, l’avvocato di Jannik Sinner ammette che “la WADA ha tutto il diritto di adottare questa misura” ma aggiunge che secondo lui “il ricorso non era realmente necessario” viste le conclusioni del tribunale indipendente dell’ITIA. Le prossime settimane saranno decisive per il numero 1 del mondo, che ora rischia una sospensione che potrebbe durare da uno a due anni.
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