Perché non possiamo permettere che all’INSEAD accada la stessa cosa che a Sciences Po

Perché non possiamo permettere che all’INSEAD accada la stessa cosa che a Sciences Po
Perché non possiamo permettere che all’INSEAD accada la stessa cosa che a Sciences Po
-

No all’entrismo e a una visione propagandistica del conflitto in Medio Oriente

Lettera al Preside/Presidente dell’INSEAD

Caro Signore,

Vi contatto in seguito a una e-mail ricevuta ieri sera che mi ha profondamente scioccato; una e-mail di un ex studente (MBA 2005) che non conosco e che chiede la firma di una petizione a favore della “Palestina” e contro Israele.

– A livello legale, vorrei sapere come questa persona ha ottenuto i miei dati personali.

Su quali basi e con quale espressa autorizzazione da parte mia, l’INSEAD o uno dei suoi rappresentanti gli ha concesso l’accesso a informazioni strettamente riservate senza il mio previo consenso?

Posso legittimamente chiedermi: quali altre entità hanno beneficiato di queste informazioni?

Ciò è in completo contrasto con gli articoli del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), introdotto proprio per impedire questo tipo di comportamenti.

Vi sarei molto grato se poteste rispondermi in modo preciso e ufficiale su questi due punti.

– Dal punto di vista etico, appare particolarmente problematico che la Sig.ra Salah BELKHAYAT invii e-mail con l’etichetta INSEAD, impegnando così l’intera organizzazione, i suoi membri e gli studenti.

Il problema si aggrava ulteriormente quando implica una raccomandazione da parte vostra, o addirittura una convalida delle sue idee politiche. Oserei sperare che non sia questo il caso e che non convalidiate questa visione propagandistica del conflitto in Medio Oriente.

Se ciò è intenzionale da parte sua, è punibile con le sanzioni più severe,

Se questo non è intenzionale da parte sua, ciò solleva interrogativi sulla reale rilevanza – alla luce della sua manifesta mancanza di capacità di ragionamento – di avergli conferito l’MBA: prendi la scorciatoia”Non mi piace la violenza gratuita quindi… sono per Hamas” (eletto, si dice, con tutto il rispetto per alcuni, da oltre il 70% dei “civili palestinesi”), non può che indicare esclusivamente tre cose: Stupidità, Ignoranza o Manipolazione: tre valori (mi sembra) totalmente incompatibili con i valori dell’INSEAD.

Inoltre, non sono del tutto convinto che il Comitato esecutivo internazionale di McKinsey apprezzerebbe che la sua dipendente, anche se fosse una socia, inondasse tutti gli ex studenti dell’INSEAD, molti dei quali ricoprono posizioni strategiche in numerosi grandi gruppi, con questo tipo di messaggio.

Molti di loro, infatti, sono sufficientemente informati per sapere che l’ideologia qui diffusa non è altro che propaganda woke, anti-occidentale e chiaramente antisemita.

Il fatto che la signora Salah BELKHAYAT lavori negli Emirati Arabi Uniti non giustifica in alcun modo questi atti, anzi.

  • Da un punto di vista reputazionale, non è né nell’interesse dell’INSEAD, né nell’interesse delle migliaia di laureati fino ad oggi, permettere che questo tipo di movimento si diffonda all’interno della nostra magnifica istituzione. È una questione dei nostri valori di moralità e probità, e del nostro valore sul mercato professionale.

Nessuno di noi, credo, vorrebbe che l’INSEAD seguisse le orme di Science Po, che ha chiaramente perso tutta la sua notorietà tra la maggior parte dei gruppi CAC40 – e giustamente, alla luce del colpevole, malriposto e credulone buonismo del suo management.

  • Infine, sul piano intellettuale, non sarebbe superfluo che questa persona rivedesse le sue basi storiche, e in particolare quelle della Storia della piccola rocca”dal fiume al mare“in mezzo a questo abisso di dittature islamiste.

Non cadrebbe quindi nelle profondità di un oscuro indottrinamento salafita che, se raccogliesse in Europa il sostegno di coloro che possono essere chiamati “utili idioti“causerà la pura e semplice perdita della civiltà occidentale.

Nonostante la pletora di prove che dimostrano la totale inesattezza delle manipolazioni, delle invenzioni ex nihilo e delle spudorate menzogne ​​(…) prenderò in considerazione solo tre media (due prodotti da musulmani e uno da Amnesty International), e lo inviterò poi a:

  1. Ascolta nel link sottostante l’intervista a Sophia Salma KHALIFA, araba israeliana, che – a differenza della signora BELKHAYAT – ​​conosce perfettamente Israele per averci vissuto per molti anni e non esclusivamente attraverso i sermoni di pseudo imam estremisti su un canale qatariota.
  2. Leggete il libro di Mohamed SIFAOUI, un estratto del quale (allegato) è apparso sul quotidiano Le Point il 24 agosto; un quotidiano che difficilmente può essere accusato di essere estremista.
  3. Leggi il rapporto del 23 maggio 2021 di Amnesty International, un’organizzazione che difficilmente può essere accusata di essere anti-palestinese.

Spero di sentirti presto,

Voglia gradire, caro signor VELOSO, l’espressione dei miei deferenti saluti.

G.

Per informazioni

———- Messaggio inoltrato ———-

Da: Salah Belkhayat – INSEAD 2005J

Data: dom, 15 set 2024 10:20:55 +0000 (UTC)

Oggetto: Petizione degli ex studenti dell’INSEAD – Giustizia per la Palestina

https://mail.google.com/mail/u/0/?ik=7aeeb273a6&view=pt&search=all&permthid=thread-a:r-4946337143386970214%7Cmsg-a:r-4761258941513969250&si…

Mi chiamo Salah Belkhayat e ho conseguito la promozione MBA classe 2005J presso l’INSEAD.A nome di un comitato di ex studenti dell’INSEAD che chiede giustizia per la Palestina, vi invio una petizione che vi chiediamo gentilmente di esaminare e firmare, chiedendo che la scuola dell’INSEAD intraprenda azioni urgenti.

Il 20 ottobre 2023, il preside della scuola, il signor Veloso, ha condannato fermamente l’uso della violenza contro i civili e ha espresso il suo sostegno alla tutela dei diritti umani e al rispetto del diritto internazionale.

Alla luce delle ripetute violazioni del diritto internazionale in Palestina e come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia il 19 luglio 2024, riteniamo che sia urgente che la scuola adotti misure immediate in linea con i valori condivisi dal Sig.

Bicicletta.

Vi ringraziamo in anticipo per la vostra partecipazione e ci auguriamo di poter avere un forte impatto a lungo termine nella ricerca della giustizia per la Palestina.

Sinceramente,

Oggetto: Petizione degli ex studenti dell’INSEAD – Giustizia per la Palestina

Caro G.

Mi chiamo Salah Belkhayat e ho conseguito la promozione MBA classe 2005J presso l’INSEAD.A nome di un comitato di ex studenti dell’INSEAD che chiede giustizia per la Palestina, vi invio una petizione che vi chiediamo gentilmente di esaminare e firmare, chiedendo che la scuola dell’INSEAD intraprenda azioni urgenti.

Il 20 ottobre 2023, il preside della scuola, il signor Veloso, ha condannato fermamente l’uso della violenza contro i civili e ha espresso il suo sostegno alla tutela dei diritti umani e al rispetto del diritto internazionale.

Alla luce delle ripetute violazioni del diritto internazionale in Palestina e come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia il 19 luglio 2024, riteniamo che sia urgente che la scuola adotti misure immediate in linea con i valori condivisi dal Sig.

Bicicletta.

Vi ringraziamo in anticipo per la vostra partecipazione e ci auguriamo di poter avere un forte impatto a lungo termine nella ricerca della giustizia per la Palestina.

Sinceramente,

2 allegati

Petizione degli ex studenti dell’INSEAD – Giustizia per la Palestina.eml

21K

2021 05 23 – Rapporto Amnety Int. sulla Palestina PDF.pdf

-

PREV Perché non un James Bond gay? Il ritorno di un eterno dibattito
NEXT Il portiere indiano segna un secolo nel primo test dopo il grave incidente automobilistico