Sono finalmente arrivate le vacanze di Natale: l'occasione per riunirsi con la famiglia e guardare un bel film. E perché non sul tema del vino? Ecco cinque film e serie da consumare senza moderazione.
Santo amore (2016)
Una commedia che cambierà per sempre Le persone abbronzate vanno a sciare O Babbo Natale è spazzatura. Soprattutto perché si tinge anche di un velo più drammatico. Bruno, interpretato da Benoît Poelvoorde, è un contadino che affoga la sua infelicità nell'alcol. Mentre partecipa come ogni anno alla fiera agricola di Parigi con suo padre Jean (Gérard Depardieu), quest'ultimo gli comunica che finalmente si prenderanno una vacanza percorrendo la strada del vino. Un'idea che piace a Bruno che è solito realizzare il proprio percorso del vino, all'interno della mostra agricola. Ma Jean ha un'altra idea in mente: quella di convincere il figlio a rilevare l'azienda di famiglia. I due contadini si imbarcheranno in quest'avventura a bordo di un taxi parigino in compagnia di un sorprendente autista di nome Mike, interpretato da un bravissimo Vincent Lacoste.
Premier Cru (2015)
Di nuovo padre e figlio, ma questa volta visti da un'angolazione leggermente più drammatica. François Maréchal, interpretato da Gérard Lanvin, possiede una tenuta vinicola in Côte d'Or. Dalla Rivoluzione, la terra è passata di mano in mano nella famiglia nel corso delle generazioni per produrre uno dei più grandi vini Aloxe-Corton. Dopo anni di duro lavoro dovette affrontare la realtà: la passione per la vite non c'era più e la tenuta era destinata ad un destino diverso dalla trasmissione familiare. Suo figlio Charlie (Jalil Lespert) torna quindi da Parigi dove lavora come enologo per rilevare l'azienda di famiglia sotto la formazione passivo-aggressiva di suo padre. Questa sfida, che si preannuncia difficile, alla fine potrebbe risolversi bene…
Il crimine del sommelier (2014)
E perché non mescolare giallo e vino? Questa è la promessa mantenuta da questa fiction dai sapori italiani, ispirata al romanzo Vino Dentro di Fabio Marcoto. Giovani Cuttin (Vicenzo Amato) molla tutto per perseguire la sua improvvisa passione per il vino e diventare enologo. La sua carriera decolla, fino al giorno in cui viene accusato dell'omicidio della moglie Adèle (Giovanna Mezzogiorno). Un misterioso investigatore assumerà il compito di svelare questo mistero in cui il vino e gli atti drammatici che provoca sono al centro della trama.
Sarai mio figlio (2011)
Le vicende familiari di padre in figlio sembrano ispirare gli sceneggiatori a portare sullo schermo il tema del vino. Ma questa volta la drammatica storia si svolge nella regione di Bordeaux, più in particolare a Saint-Emilion. Paul de Marseul interpretato da Niels Arestrup, recentemente scomparso, possiede lì una prestigiosa tenuta che presto sarà il momento di affidare a nuove mani. Il candidato può sembrare ovvio: Paul ha un figlio, Martin (Lorrant Allemand), che ha studiato proprio questa scienza della vite e che già lavora con lui. Ma il proprietario del luogo non ha fiducia nei suoi discendenti per gestire la tenuta, a causa della sua mancanza di carisma e talento. Emerge quindi un candidato più di suo gradimento: Philippe (Nicolas Bridet), figlio del suo manager. Inizierà un vero e proprio duello di merito tra i due potenziali eredi del vigneto.
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Gocce di Dio (2023)
Per chi ama più le serie che i film, ecco una proposta imperdibile in fatto di enologia. In “Le Gocce di Dio”, seguiamo Alice Léger (Fleur Greffier), figlia del famoso enologo Alexandre Léger (Stanly Weber). Alice è stata educata a decifrare la minima sottigliezza dei più grandi vini, ma ha definitivamente rotto con il mondo del vino e dell'alcool in generale, al punto da non berne più una goccia. Mentre lei scrive a Parigi, suo padre, con il quale non parla da anni, muore in Giappone. Non a caso, il suo testamento costituisce la più grande collezione di vini al mondo. Ma per reclamare la successione, Alice dovrà affrontare in una competizione enologica Tomine Issei, ex allievo del padre di lei che considerava suo figlio spirituale.
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