Presentato al Festival di Cannes, selezione danese per gli Oscar, questo film in bianco e nero è tanto agghiacciante quanto sontuoso.
Impossibile non vedere, in questo lungometraggio di Magnus von Horn, una critica sociale alla situazione dei diritti delle donne, che viene minata in molti paesi, a cominciare dagli Stati Uniti.
Siamo alla fine della Prima Guerra Mondiale, a Copenaghen. Incapace di pagare l’affitto, Karoline (Vic Carmen Sonne, impressionante) viene cacciata di casa. Tuttavia, lavora. Come tutte le donne, visto che i mariti sono al fronte, cuce uniformi nella fabbrica di proprietà di Jorgen (Joachim Fjelstrup). Credendo che suo marito sia morto, Karoline ha una relazione con Jorgen e rimane incinta.
Foto fornita da MUBI
Cerca poi di interrompere lei stessa la gravidanza (sì, con un ago) e poi incontra Dagmar (Trine Dyrholm), proprietaria di un negozio di dolciumi che le promette la possibilità di trovare una famiglia adottiva per il suo bambino. Ma la realtà è abbastanza diversa.
Ispirandosi a una famosa notizia di cronaca danese, in cui Dagmar è stato condannato per aver ucciso dei bambini senza aver mai trovato loro una famiglia, il filmmaker dettaglia il contesto, si prende il tempo di mettere in posa, uno per uno, i personaggi e di renderli nel modo più realistico possibile. e una storia straziante possibile. Il rapporto tra Karoline e Dagmar è sfruttato abilmente, Trine Dyrholm è perfetta nei panni di un “mostro” umano per il quale non possiamo fare a meno di provare simpatia, nonostante tutto.
Combinando il realismo con le tecniche cinematografiche dell’espressionismo tedesco – pensiamo ovviamente a Fritz Lang o FW Murnau – Magnus von Horn riesce, con La giovane donna con l’agoun lungometraggio che è allo stesso tempo finzione e realtà, storico e contemporaneo, il tutto supportato da attrici con una recitazione sfumata e inquietante che sarà ricordata a lungo.
Voto: 4 su 5
La giovane donna con l’ago è presentato nelle sale cinematografiche dal 5 dicembre.
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