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Il romanzo di Jim: lezione di resilienza da un padre che sa amare

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Il film Il romanzo di Jim, di Arnaud e Jean-Marie Larrieu, ha chiuso domenica la 30a edizione del festival Cinemania. Dipingendo un affresco tenero e crudo di una paternità inaspettata che sfugge ai cliché, la storia cinematografica del romanzo di Pierric Bailly uscirà venerdì in Quebec.

Il film si apre con un incontro casuale: Aymeric (Karim Leklou), un uomo semplice che si lascia trasportare dalle svolte imposte dall’esistenza, incontra Florence, una ex collega incontrata in un’altra vita. È incinta e sola.

Quando nasce Jim, il figlio di Florence, Aymeric si ambienta nel ruolo di amante e padre, senza istruzioni, ma con l’impulso del cuore, finché il padre biologico non riemerge, sette anni dopo.

Tra la campagna francese e il Quebec, Aymeric perde le tracce del figlio adottivo. Seguiremo poi l’uomo nell’arco di 25 anni della sua vita, mentre accetta tutto ciò che il destino gli impone, reprimendo il dolore che accumula nel tempo.

Ai fratelli Arnaud e Jean-Marie Larrieu è stata offerta questa storia senza averla cercata. La paternità è un tema che attraversa spesso i nostri film, ma non in modo sociologico, spiega Arnaud Larrieu. E poi, non appena abbiamo aperto il libro, abbiamo visto il tono, il modo in cui parlano i personaggi e quanto ci sembra di conoscerli. Aymeric è un personaggio che si lascia trasportare dalla vita e che ha pochi desideri, il che lo rende piuttosto realistico.

Quebec, la fine del mondo

L’evocazione del Quebec è al centro del film. Per Aymeric è un luogo irraggiungibile, intimamente legato alla partenza del figlio adottivo.

Sarebbe potuto sembrare abbastanza semplice se il nostro personaggio fosse stato un uomo ricco e ben equipaggiato. Ma già, se immaginiamo che potrebbe costargli un mese di stipendio prendere l’aereo per Montreal, capiamo la montagna che questo rappresenta e l’impotenza in cui sguazza e finalmente si consoladice Jean-Marie Larrieu.

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Il film “Le roman de Jim” si apre con un incontro casuale in cui Aymeric, interpretato da Karim Leklou, incontra Florence, un ex collega conosciuto in un’altra vita.

Foto: Élise Jetté

Secondo Karim Leklou, che interpreta Aymeric, i film francesi mostrano spesso personaggi che vogliono andare in Canada, come se fosse una via d’uscita dalla propria società. Troviamo questa vena in Il romanzo di Jim. Per il mio personaggio ci sono due confini: mentale e geografico. Mi ha davvero toccato venire a Montreal per la prima volta, per Cinemania, e questo mentre facevo il viaggio che il mio personaggio non ha potuto fare.

La potenza di un personaggio semplice

Aymeric è un personaggio gentile, gentile, attento, vicino alle sue emozioni e che lascia costantemente andare gli eventi che lo influenzano piuttosto che il contrario.

Spesso il cinema ci abitua a codici narrativi secondo cui, quando succede qualcosa a un personaggio, questi ha una reazione straordinaria.dice Karim Leklou.

Per lui la forza della storia sta proprio nel modo ordinario che Aymeric deve affrontare gli eventi. Mi è piaciuto subito questo personaggio resiliente, che mostra una vera forza nell’accettare il posto che gli viene offerto e che gli viene tolto.aggiunge.

Non avevo mai interpretato un ruolo così pieno di dolcezza come questo.

Una citazione da Karim Leklou, attore

Paralizzato da un sentimento di illegittimità, Aymeric è un personaggio che sconfina nel silenzio e si rivela nella sua stoica ricezione del dramma. L’ho trovata una grande sfida perché lo scenario è fluido, dice. Non sta necessariamente cercando di farti piangere o qualcosa del genere. È la storia dei giorni nostri di un uomo che ha ferite estremamente forti e che le nasconde perché è tutto ciò che sa fare.

La prova che offriamo è che il romanticismo appartiene a tutta la vita e a tutti i livelli sociali. Nel profondo della campagna francese, attraverso la vita modesta di quest’uomo, c’è qualcosa di grande: un’epica nelle piccole cose.

Una citazione da Jean-Marie Larrieu, regista

Una storia lunga 25 anni

Una storia che si svolge nell’arco di un quarto di secolo è complessa. Un film lungo 25 anni, non lo avevamo mai fattoafferma Arnaud Larrieu in un’intervista.

Ovviamente non tutti gli anni descritti nel romanzo si ritrovano nel film. I puntini di sospensione sono meno forti nel romanzo, è pieno di piccoli episodi, spiega Jean-Marie Larrieu. Più proiezioni facevamo durante il montaggio, più date rimuovevamo, più voci rimuovevamo spentoperché in fondo il filo conduttore erano i personaggi, che abbiamo seguito molto bene. Questo ci ha permesso di decostruire l’impalcatura.

I realizzatori sono stati felicissimi che il loro film fosse distribuito in Quebec. Tutti i nostri film sono stati proiettati qui, quindi veniamo regolarmente e questo ci rende molto felicisi entusiasma Arnaud Larrieu.

Il romanzo di Jim di Arnaud e Jean-Marie Larrieu uscirà in Quebec venerdì 22 novembre.

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