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VIDEO. Scontri a Bastia, rinviata la proiezione del documentario su Ocean Viking

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Tensioni, insulti, scontri… Incidenti scoppiati davanti al cinema Régent di Bastia, in Alta Corsica, lunedì 23 settembre, a margine della proiezione del documentario Nave madre nell’ambito del festival Arte Mare. La proiezione del film, girato nel Mediterraneo sull’Ocean Viking, nave dell’associazione SOS Méditerranée, seguita da un dibattito, è stata addirittura posticipata.

Da qualche giorno, l’arrivo in Corsica dell’associazione SOS Méditerannée ha provocato un’ondata di proteste da parte dei movimenti identitari e di estrema destra. Una ventina di questi attivisti si sono piazzati davanti all’ingresso del cinema dietro un leggio allestito per l’occasione. Filippo de Carlo, membro del nuovo movimento “Union des droites per i nostri”, che riunisce diverse organizzazioni locali di estrema destra, tra cui Christophe Canioni e Alexis Fernandez, ha provato a parlare. Davanti a lui, circa 150 persone si sono radunate per sostenere la troupe di produzione e gli organizzatori della proiezione del documentario.

I fischi si levano dalla folla, la musica risuona da un impianto audio per coprire le parole del presidente del movimento Forza Nova. Viene persino spruzzato con una bomba a forma di stelle filanti, solitamente usata nei carnevali. Non è giunto il momento del dibattito, ma di insulti e insulti di ogni tipo: “La gioventù fotte il Fronte Nazionale”, cantano i sostenitori prima di intonare “Bella Ciao”, una famosa canzone della resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale. Una grande presenza di polizia ai margini dell’evento culturale separa i due campi.

I rappresentanti eletti e gli attivisti di Femu a Corsica, il movimento autonomista alla guida della regione, sono presenti per sostenere la proiezione di Mothership: “Vorremmo sottolineare che il dibattito delle idee e la libertà di espressione sono elementi fondamentali in ogni democrazia, specifica un comunicato stampa del movimento nazionalista. Pierre Savelli, sindaco di Bastia, e Lauda Guidicelli, consigliere esecutivo della Corsica delegato alla gioventù e allo sport, sono presenti in modo particolare sul fronte nazionalista insieme ad altri funzionari eletti della maggioranza di Bastia. Anche personaggi del Partito comunista come Francis Riolacci, attivisti culturali e membri dell’estrema sinistra sono arrivati ​​a ingrossare le fila.

Nonostante gli accesi dibattiti, le persone che erano venute a vedere il film sono finalmente riuscite a entrare nel cinema. Al momento in cui scrivo, Cesar Campinchi Street era ancora bloccata dalla polizia. E gli attivisti di entrambe le parti si fronteggiavano.

Le ostilità sono iniziate alla fine della scorsa settimana, con un semplice annuncio dell’arrivo di SOS Méditerranée per due giorni a Bastia, il 22 e 23 settembre, all’insegna della volontà di aprire una sede di volontariato in Corsica.

Fu proprio quest’ultima informazione a provocare l’ira dei suoi oppositori: “La Corsica non sarà la Lampedusa di domani”, scrive Marie-Pierre Cesari, delegata dipartimentale della Corsica.

Per quanto riguarda il progetto di realizzazione di un’antenna in Corsica, la struttura precisa: “Per antenna intendiamo reti di volontari che organizzano eventi di supporto, azioni di sensibilizzazione scolastica, ecc. Ciò non implica una sede fisica. Nessuna delle 21 antenne ha un ufficio.”

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