Non ha senso tornare alle storie di grandi somme di denaro che hanno fruttato parte dei diritti L’Uomo Ragno alla Sony-Columbia piuttosto che alla Marvel. Eppure, in collaborazione, questi studi di Hollywood sembrano aver deciso di premiarci con tanti film derivativi quanti il ragazzino morso da un ragno ha conosciuto avversari di carta. Dopo il grande qualcosa di tre Velenoi fallimenti rapidamente dimenticati di Morbio et Signora Web, quindi eccolo qui Kraven il cacciatore. La nostra unica speranza risiedeva nell’impegno dello stimato ex regista indipendente JC Chandor (Margin Call, Tutto è perduto, Un anno violento) per pilotare questa storia delle sue origini.
In apertura, assistiamo all’eliminazione di un mafioso in una colonia penale russa sperduta in Siberia, missione dalla quale “il cacciatore” (Aaron Taylor-Johnson) estrae poi con sconcertante facilità. Sedici anni prima, era uno dei due figli dell’oligarca Nikolai Kravinoff (Russell Crowe), un signore della droga con sede in Inghilterra che spinse la madre al suicidio prima di insegnare loro la dura legge degli uomini: diventare cacciatori piuttosto che prede. Riportato in vita da una sorta di pozione magica in seguito all’incontro con un leone gigante in Africa, Sergei/Kraven è poi sfuggito al controllo di suo padre per diventare invece questo vigilante sovrumano e spietato. Una “leggenda” di cui un nuovo boss mafioso, Rhino, cercherà di sbarazzarsi…
Carisma basso
L’intera vicenda, basata su cattivi russi, animali fantastici e superpoteri contro una pletora di arsenali privati, è così assurda e piena di cliché che il regista la tratta come tale fin dall’inizio, con grandi scorciatoie che ricordano gli spazi bianchi tra le scatole di un film. fumetto. Il problema è che perdiamo interesse altrettanto rapidamente, la sua preoccupazione per la leggibilità non aiuta più del debole carisma dei suoi attori. Gli appassionati dell’azione brutale potrebbero comunque accontentarsi, mentre gli appassionati di cinema metteranno definitivamente fine a JC Chandor, che all’età di 50 anni è diventato l’ultimo di una lunga serie di registi ad essersi arreso.
“Kraven the Hunter”, di JC Chandor (Stati Uniti, 2024), con Aaron Taylor-Johnson, Russell Crowe, Ariana DeBose, Alessandro Nivola, Fred Hechinger, Christopher Abbott. 2:07