abbiamo visto Daniela Forever, la romantica Inception del regista di Colossal

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Presentato fuori concorso al PIFFF 2024, Daniela per sempre ci permette di trovare il regista Nacho Vigalondo per un affascinante film di fantascienza.

Finora relativamente poco identificati in Francia, il regista spagnolo Nacho Vigalondo ha tuttavia esplorato le acque del cinema di genere con grande inventiva. Dopo proposte come Crimini temporali O Apri Windowsè con il film “falso” kaiju Colossale che abbiamo potuto comprendere appieno il suo modo di navigare tra stili e toni. Questa commedia romantica sulla depressione, diretta da Anne Hathaway, sovverte i codici del film sui mostri giganti per sondare l’interiorità tormentata della sua protagonista.

Daniela per sempre fa parte di una forma di continuità, anche se questa volta lo stesso Vigalondo presenta il lungometraggio come quello di un uomo giunto alla seconda metà della sua vita. Se la nozione di depressione è ancora molto presente, la paura della morte e la difficoltà ad affrontare il lutto costituiscono il nucleo emotivo di questo strano oggetto di fantascienza.

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Finché morte non li separi

Sole eterno di Madrid

Nick è un DJ con sede a Madrid, che si innamora presto di Daniela, che incontra durante uno dei suoi set. Sfortunatamente, la loro felice vita di coppia si interrompe bruscamente quando Daniela muore in un incidente stradale. Sconvolto e incapace di andare avanti, Nick accetta di partecipare alle prove diun farmaco sperimentale, che permette di viaggiare nei sogni lucidi. Prendendo il controllo della sua immaginazione, inizia a creare nuovi ricordi con il suo partner defunto…

Ovviamente, Daniela per sempre evoca in molti aspetti Inizio con le sue sessioni oniriche che pian piano fanno perdere l’equilibrio al protagonista. Solo che, a differenza del montaggio di Christopher Nolan, che intreccia temporalità e spazi, Vigalondo segna una netta spaccatura tra la realtà, catturata dall’aspetto triste e granuloso di una vecchia videocamera, e i sogni di Nick, filmati in glorioso digitale 2.39 per evidenziare i colori caldi della città di Madrid. strade.

Attraverso questa inversione del rapporto di valori (le interazioni di Nick nel mondo “reale” hanno qualcosa di terribilmente artificiale), Vigalondo ritrova la singolarità del suo film, che invita lo spettatore, proprio come il suo personaggio principale, a preferire la bellezza effimera del immaginazione. Sospettiamo bene l’inevitabile tragedia di Nick, e la sua progressiva confusione tra i due mondi in cui abitama il regista se ne serve solo per i nodi drammatici della sua trama.

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Alcune stravaganze visive piuttosto

Ciò che veramente lo interessa sono i momenti di fluttuazione, il puro sogno che trasformano il soffocante appartamento di Nick in uno specchio della sua psiche. Ricreando Daniela a sua immagine mentre Pigmalione crea Galatea, c’è immediatamente qualcosa che si blocca, tra il suo comportamento iniziale come NPC di un videogioco e l’attaccamento sempre più tossico che il suo amante le applica.

Da lì, Daniela per sempre descrive una crisi esistenziale sconvolgentedove l’immagine proiettata di un idillio romantico non può che deteriorarsi e riflettere le aspirazioni abbandonate dalle concessioni della coppia. Senza mai perdere di vista il suo appassionato romanticismo, Nacho Vigalondo tocca una forma di inevitabile risentimento, sia da parte di Nick che Daniela, e la complessità dei loro sentimenti, supportati da un immaginario sempre più caotico nelle sue visioni astratte.

Possiamo criticare questa palla di emozioni per essere un po’ troppo compiacente nell’attuazione delle sue regole, ma Daniela per sempre sorprende con il suo approccio centrato sulla profonda solitudine e la sua progressione che rifiuta di lasciarsi semplicemente modellare dalle diverse fasi del lutto. Vigalondo predilige una forma di passeggiata sinuosa, che deve molto al talento dei suoi attori. Accanto a Beatrice Grannò (visto in Il Loto Bianco), che si destreggia meravigliosamente tra la fantasia femminile devitalizzata e la proiezione mentale alla ricerca di indipendenza, Henry Golding dimostra tutto il talento drammatico che si sospettava in lui. La sua freddezza, finora sfruttata nelle commedie romantiche o nei film d’azione (Asiatici pazzi e ricchi, Lo scorso Natale, Snake Eyes), nasconde in realtà una vulnerabilità che Vigalondo trascende in questo affascinante vagabondare onirico.

PIFFF 2024 si svolgerà dal 4 al 10 dicembre al Max Linder Panorama di Parigi.

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