In infradito ai piedi dell'Himalaya: toccare Audrey Lamy nel dramma di John Wax

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In infradito ai piedi dell'Himalaya, commedia di John Wax con Audrey Lamy, affronta con umorismo e tenerezza le sfide di una madre di fronte all'autismo di suo figlio, nelle sale il 13 novembre 2024.

Con In infradito ai piedi dell'Himalayail regista Giovanni Cera firma una commedia agrodolce che esplora le sfide della genitorialità attraverso il viaggio di Pauline, interpretata da Audrey Lamy. Accanto Nicola Chupin et Benjamin TranieAudrey Lamy interpreta una madre single che, nonostante gli ostacoli, fa di tutto per garantire una vita stabile a suo figlio Andréa, un bambino di 6 anni e mezzo affetto da disturbo dello spettro autistico. Il film promette di mescolare umorismo ed emozione, affrontando argomenti complessi con leggerezza e gentilezza.

Dove e quando vedere In infradito ai piedi dell'Himalaya In Francia?

Il film In infradito ai piedi dell'Himalaya uscirà nelle sale da 13 novembre 2024.

In quali sale vicino a me viene proiettato il film? In infradito ai piedi dell'Himalaya ?

Sinossi: Pauline è la mamma di Andréa, 6 anni e mezzo, un bambino meraviglioso a cui è stato diagnosticato l'ASD: un “disturbo dello spettro autistico”. Non è proprio al livello, ma è ancora a scuola e si sta preparando per iniziare la sezione principale dell'asilo. Per Pauline, senza reddito fisso e recentemente separata da Fabrice, il padre di Andréa, tutto sembra cospirare per rendere la sua vita un susseguirsi di fallimenti. Ma per Andréa è un anno cruciale che determinerà se potrà restare o meno a scuola e quindi avere maggiori possibilità di vedere migliorare le sue condizioni. Ma per questo Andréa ha bisogno di stabilità e per Pauline fornirgliela è un po' (tanto) come scalare l'Himalaya in infradito…

In infradito ai piedi dell'Himalayadiretto da John Wax, affronta con toccante sensibilità e un tocco di umorismo la vita quotidiana di una madre single, Pauline, interpretata da Audrey Lamyche sta crescendo da sola il figlio autistico. Il film si distingue per un approccio realistico e schietto alla genitorialità, evocando con modestia le sfide e i momenti di tenerezza che segnano la vita di Pauline. Attraverso questa metafora dell'Himalaya, Wax illustra gli immensi ostacoli incontrati dai genitori di bambini atipici, spesso “in infradito”, cioè non sufficientemente attrezzati per affrontare le difficoltà quotidiane. Riesce il film a commuovere e far ridere senza sprofondare nel pathos? Decifriamo questo lavoro sottilmente equilibrato.

Audrey Lamy impressiona con un registro drammatico, interpretando una madre imperfetta ma profondamente devota, che lotta per offrire a suo figlio una vita dignitosa nonostante le insidie. La sua prestazione è elogiata all'unanimità per la sua precisione e il suo forza emotiva. Lamy, spesso noto per i suoi ruoli comici, mostra qui una gamma di emozioni che vanno dallo scoraggiamento alla resilienza, compresi momenti di tenera complicità con suo figlio. Rende così particolarmente credibile Paolina, una madre che, come tutte le madri, sbaglia ma va avanti passo dopo passo con coraggio. Questa sincerità consente allo spettatore di identificare e condividere i suoi momenti di crude emozioni e risate, rendendo il film profondamente umano.

John Wax riesce a evitare i cliché del dramma sociale o film suscegliendo un approccio sfumato e rispettoso. Là messa in scenasemplice ed efficace, adotta il punto di vista di Pauline, spesso faticando, a volte fermandosi, per respirare. Questa visione intima permette al film di navigare tra la serietà del soggetto e scene più leggere, come quella esilarante dal dentista, interpretata da Jean-Pascal Zady, che, dopo essersi tolto la maschera, spiega a Pauline che “non lo fa” Non è mai troppo tardi per sistemarsi i denti” con un sorriso civettuolo. Questi momenti comici ben bilanciati permettono di allentare la tensione e danno al film una dimensione di leggerezza che rende l’argomento più accessibile senza minimizzarne l’importanza.

Oltre a questa sensibilità narrativa, Wax inserisce personaggi secondari molto ben definiti, come l'insegnante di scuola che rifiuta di adattare lo spettacolo di fine anno per includere il figlio di Pauline. Questa scelta di non edulcorare le difficoltà incontrate da Pauline rafforza l'autenticità dell'opera e la rende ancora più d'impatto.

L'Himalaya, lungi dall'essere un'ambientazione in questo film, diventa un simbolo di sfide che Pauline deve affrontare quotidianamente. Il titolo, In infradito ai piedi dell'Himalayatraduce metaforicamente la realtà dei genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico: devono superare montagne di ostacoli senza risorse adeguate. Il film mostra una madre costantemente fuori equilibrio, confrontata con una società poco adatta ai bambini atipici, ma che tuttavia va avanti con incrollabile determinazione. È questa metafora che conferisce al film tutto il suo potere simbolico, illustrando delicatamente la solitudine, l'incomprensione e la perseveranza dei genitori di fronte a una montagna di ostacoli.

Questo film si rivolge principalmente a spettatori sensibili drammi familiari e a coloro che cercano una rappresentazione realistica ed empatica delle difficoltà affrontate dai genitori di bambini con disabilità. Il film piacerà anche agli appassionati di storie in cui l'emozione si unisce all'umorismo, offrendo un delicato equilibrio tra risate e lacrime. Le persone colpite da realtà simili vedranno uno specchio delle proprie sfide, mentre altre scopriranno una prospettiva nuova e illuminante. Con i suoi personaggi accattivanti e il suo tono serio e leggero, In infradito ai piedi dell'Himalaya è rivolto a chi cerca una storia stimolante e umana, intrisa di sincerità.

In infradito ai piedi dell'Himalaya riesce brillantemente a trattare un argomento complesso senza mai scadere nel pathos. Grazie all'interpretazione eccezionale di Audrey Lamy e alla regia sensibile di John Wax, il film si distingue per la sua sincerità e il suo equilibrio tra emozione e umorismo. Pur affrontando accuratamente le prove che attraversano le famiglie di bambini autistici, il film invita anche alla resilienza e all’empatia. È un'opera toccante, spesso divertente, ma sempre rispettosa, che risuonerà a lungo nel pubblico.

In quali sale vicino a me viene proiettato il film? In infradito ai piedi dell'Himalaya ?

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