il nuovo della squadra di Forrest Gump viene abbattuto dalla critica

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La squadra dell’acclamato “Forrest Gump” si sta riunendo per un nuovo che uscirà nei cinema questo mercoledì 6 novembre 2024. Ma le recensioni sono catastrofiche.

La squadra di Forrest Gumpuno dei film più amati di tutti i tempi, è tornato. Questo mercoledì 6 novembre gli spettatori potranno scoprire il nuovo film diretto da Robert Zemeckis, al quale dobbiamo anche i classici Ritorno al futuro, soli al mondo O Chi vuole la pelle di Roger Rabbit?. Per la sua ultima produzione si circonda di Tom Hanks e Robin Wright, che interpretavano Forrest e Jenny nel film uscito esattamente trent'anni fa.

E per questo nuovo film, basti dire che il concetto è allo stesso tempo molto originale e sperimentale. Adattato dalla graphic novel di Richard McGuire, Ecco gli anni più belli della nostra vita racconta la storia di diverse famiglie nel corso delle generazioni da una località specifica del New England. Il cineasta ha fatto la scelta piuttosto ardita di proporre una sola inquadratura fissa per l'intero film, quella di un angolo di una casa, per raccontare la storia e la vita dei suoi abitanti… fin dalla preistoria.

Tom Hanks e Robin Wright attraverso i secoli sul manifesto francese di “Here”. © Film SND

L’idea è ambiziosa e molto originale. Ma i critici anglofoni per il momento sono comunque aspri. Qui ottiene su Rotten Tomatoes solo una valutazione del 35% dalla stampa e appena il 57% dal pubblico. Non va meglio sull'aggregatore Metacritic, che riporta il punteggio della critica pari a 41/100, e quello del pubblico, solo 3,8/10.

Estremamente grave, descrive il Guardian Qui di “brutto incubo di ringiovanimento che segue stancamente la stessa casa nel tempo”. Per i media britannici “niente ci aveva davvero preparati alla sua imperdonabile noia”, che rappresenta “il fallimento più strano e imbarazzante dell'anno”. Nel complesso, i critici criticano il film per “mancanza di serietà” (Slant Magazine), ma anche per aver ridotto il suo concetto originale a un semplice “espediente” (Rolling Stone) a scapito della “sua sostanza” (USA Today).

“Guardare il mondo attraverso un punto fisso nello spazio è una scelta formale coraggiosa, ma purtroppo serve solo alla più grande dose di sentimentalismo dell'anno”, conclude il giornalista del New York Magazine e del Vulture. Al contrario, l’Hollywood Reporter elogia “il solido lavoro” degli attori.

Già nelle sale negli Stati Uniti, Qui ha avuto un inizio disastroso, con solo 5 milioni di dollari generati su più di 2.600 schermi. Ricordiamo che, a causa delle tecniche utilizzate, il film sarebbe costato tra i 45 e i 50 milioni di dollari. Quindi non è sempre nelle pentole vecchie che si prepara la zuppa migliore.

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