Per la prima volta nella sua storia, il Giro partirà dall’Albania dove si svolgeranno le prime tre tappe di questa 108esima edizione, compresa una delle due cronometro in programma, tempo di 13,7 km dalla seconda giornata in strada di Tirana. Ma ancor più di questo quindicesimo Grand Départ all’estero, che ha impiegato tempo anche per essere finalizzato con le autorità albanesi e ha costretto gli organizzatori a rinviare di due mesi la presentazione del loro percorso, è l’arrivo della 14a tappa ad attirare l’attenzione.
Si giocherà a Gorizia, in Slovenia, dopo 40 brevissimi chilometri sulle strade slovene, nella speranza di attirare ancora una volta Pogacar che però quest’anno sarebbe più propenso a optare, oltre all’imperdibile Tour de France, per la Vuelta che ha disputato non ha ancora vinto.
30 km di sterrato nella 9a tappa
Se le prime due settimane di corsa possono essere complicate con in particolare la 9a tappa del 18 maggio tra Gubbio e Siena, che integra i 30 km di sterrati delle Strade bianche, e l’11a tappa con la salita dell’Alpe San Pellegrino (1.623 m) , bisognerà attendere l’ultima settimana, o addirittura il giorno prima dell’arrivo a Roma, per conoscere il vincitore.
2178 m nel punto più alto del Tour
In programma quest’ultima settimana, nel nord Italia, quattro tappe che si preannunciano formidabili con il loro arrivo in alta montagna: a San Valentino (16a tappa, 27 maggio), a Bormio (17a tappa, 28 maggio), a Champoluc (19a tappa, 30 maggio) dopo tre passaggi di prima categoria, e infine a Sestrières (20a e penultima tappa, 31 maggio) dopo aver salito il “tetto” di questo Giro, il Colle delle Finestre (2.178 m).
Dopo un lungo trasferimento, i corridori raggiungeranno Roma per l’ultima tappa dove per il terzo anno consecutivo verrà giudicato l’arrivo su un circuito tracciato attorno ai luoghi antichi più belli della capitale, dopo un totale di 3,413 km di dislivello. di 52.500 m , ovvero 10.000 m in più rispetto al 2024.
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