Pierre Gasly ha fornito una valutazione sobria della posizione di Alpine in Formula 1, ammettendo che i team leader di questo sport rimangono “in un altro campionato” nonostante la notevole inversione di tendenza di Alpine nella seconda metà della stagione 2024.
Le sincere osservazioni del francese arrivano mentre Alpine riflette su un anno tumultuoso, iniziato in modo disastroso ma concluso con un nuovo senso di ottimismo. Nonostante un inizio difficile, una serie di aggiornamenti di fine stagione hanno aiutato la squadra a recuperare un rispettabile sesto posto nel Campionato Costruttori.
Una partenza difficile si trasforma in una salita tardiva
La stagione 2024 di Alpine è iniziata in modo infausto, con l’A524 che non è riuscita a segnare un solo punto nelle prime cinque gare a causa di un concetto di vettura sottosviluppato. Durante la pausa autunnale, la squadra di Enstone languiva al nono posto, apparentemente alla deriva.
Tuttavia, l’introduzione di aggiornamenti significativi ad Austin ha trasformato l’A524 in un pacchetto competitivo. Alpine ha accumulato 52 punti nelle ultime sei gare, culminando con un impressionante doppio podio nelle condizioni bagnate del Brasile. Lo stesso Gasly ha ottenuto quattro piazzamenti nella top 10 durante quel periodo, segnalando una rinascita che ha alimentato le speranze della squadra verso il 2025.
“Direi che è stato un inizio di stagione molto deludente”, ha ammesso Gasly. “Abbiamo avuto un inverno difficile, non siamo riusciti a portare la macchina dove volevamo iniziare in Bahrein. Ma una volta che hai gli strumenti che hai a disposizione all’inizio dell’anno, devi lavorarci al meglio che puoi”.
Gasly ha elogiato la capacità della squadra di diagnosticare e affrontare i propri punti deboli a metà stagione, accreditando i loro sforzi per la drammatica inversione di tendenza. “Devo dire che sono decisamente più fiducioso che mai ad affrontare il ’25 con un’idea chiara della direzione in cui stiamo andando. I cambiamenti che stiamo apportando sono quelli giusti e danno fiducia a tutti noi”.
Cambio di leadership: una nuova alba in Alpine
Il pessimo inizio di Alpine ha portato a cambiamenti radicali all’interno della sua struttura gestionale. Il direttore tecnico Matt Harman è stato sostituito da David Sanchez, arrivato dalla Ferrari, mentre l’ex sostenitore della Renault Flavio Briatore è tornato come consigliere. Inoltre, Oliver Oakes ha preso le redini come team manager, segnalando un nuovo approccio per la squadra.
“Quindi ci sono stati molti cambiamenti”, ha spiegato Gasly. “Penso che ci siano molti cambiamenti positivi internamente, che non sono molto evidenti dall’esterno. Ma penso che stiamo diventando una squadra molto migliore all’inizio del 25 rispetto a dove eravamo qualche mese fa”.
Ancora alla ricerca dei Big Four
Sebbene i miglioramenti di fine stagione di Alpine siano stati significativi, Gasly ha riconosciuto che il divario con le migliori squadre di questo sport – Red Bull, Mercedes, Ferrari e McLaren – rimane scoraggiante. L’Aston Martin, che ha concluso al quinto posto nel Campionato Costruttori, ha concluso la stagione con un incredibile distacco di 374 punti dalla Mercedes, quarta classificata, evidenziando il divario che Alpine deve colmare.
“Sai, guardando i primi quattro, sembra sempre che siano in un’altra lega, soprattutto il giorno della gara”, ha ammesso Gasly. “Ma inizieremo sperando di colmare questo divario e speriamo di vederci in grado di lottare più regolarmente nella top 10 e nella top 5 in alcune occasioni”.
2025: Speranza e Realismo
Le riflessioni di Gasly offrono un misurato ottimismo per le prospettive di Alpine secondo le normative attuali. Anche se entrare tra i primi quattro può sembrare irrealistico nel 2025, la forma di Alpine alla fine del 2024 suggerisce che la squadra sta andando nella giusta direzione.
Con una gestione ristrutturata, un percorso di sviluppo più chiaro e lo slancio derivante dal loro ottimo piazzamento, Alpine si sta posizionando per essere un contendente più costante ai punti nella prossima stagione. Ma la domanda rimane: possono davvero competere con l’élite della F1?
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