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Cavagna racconta il suo calvario alla Movistar

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Aurélie Sacchelli, Media365, pubblicato venerdì 10 gennaio 2025 alle 12:32.

Ingaggiato da Movistar per il 2024, Rémi Cavagna ha vissuto un inferno all’interno della squadra spagnola, che ha deciso di partire per Groupama-FDJ. A margine della presentazione della sua nuova squadra, il Clermontois ha ripercorso il suo anno difficile.

Nell’ottobre 2023, Rémi Cavagna ha annunciato il suo arrivo alla Movistar per tre stagioni e ha espresso il suo “orgoglio di unirsi a questa squadra. Unirsi alla squadra Movistar è come far parte della storia del ciclismo, con così tanti grandi nomi che hanno gareggiato con questi colori”. Ma il corridore francese si è presto disilluso, al punto che ha deciso di rescindere il suo contratto dopo un anno, per unirsi al Groupama-FDJ, dove ha firmato per il 2025 e il 2026. Questa settimana ha segnato la presentazione della squadra di Marc Madiot per questo nuova stagione, e Rémi Cavagna ha avuto l’opportunità di raccontare a diversi media la dura prova vissuta alla Movistar, una squadra che non fa scintille nel 2024, con solo otto vittorie sul cronometro. “È stata una catena di brutte circostanze. Un circolo vizioso. Mi sono perso. Ho dimenticato me stesso. Quando ho guardato i risultati delle mie cronometro… non avevo mai fatto una cosa del genere nella mia carriera. Anche durante le mie prime stagioni da professionista, ero superiore. C’era una sorta di blocco, mentalmente, non di depressione… ma quasi. Ha avuto un impatto sulla mia vita familiare, sulla mia ragazza, a casa… Quando torni da una gara, hai fallito, sei stato terribile, non va bene. L’umore non è dei migliori. Non sono stato io. I miei amici e la mia famiglia non mi riconoscevano più”, ammette Cavagna (29 anni).Eurosport.

Cavagna: “Non volevo nemmeno più salire in moto”

Nelle colonne di La Montagnail Clermontois aggiunge: “Ho attraversato il periodo peggiore della mia carriera. La mia famiglia, i miei cari, tutti mi dicevano: “ma Rémi, cosa ti succede? Non ti vediamo più.” È tutto vero. Mi sono perso completamente. Ho firmato il foglio presenze alla partenza delle gare. Ma alla fine Rémi non era in gara. In allenamento andava bene. Ma in gara ho sofferto. Non è solo fisica, è anche psicologica. Sappiamo che nel ciclismo è così difficile che si riduce a pochi secondi. Non volevo nemmeno più salire sulla bici. Ho combattuto però. Ho fatto di tutto per integrarmi. Ho imparato lo spagnolo. Alla fine, aver imparato lo spagnolo è tutto ciò che ottengo da qualcosa di positivo.” Almeno, il suo anno 2024 (64 giorni di gare, una sola Top 10, finendo 4° nei campionati francesi a cronometro) non sarà stato del tutto perduto…

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