Nel febbraio del 1994, Jeanne Damerot, ex suora ottantenne, lascia per qualche ora la sua casa di riposo ad Ain per andare a incontrare il suo idolo: il pilota di Formula 1 Ayrton Senna. Un incontro incredibile, poche settimane prima dell'incidente che costò la vita al pilota brasiliano.
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Il suo nome è Jeanne. Nel frastuono di una tribuna sul circuito del Castellet, a volte si tappa le orecchie quando l'urlo di un motore diventa troppo straziante. È molto piccola, molto snella, sulla sua sedia a rotelle. Un cardigan di lana rosa sopra una camicetta blu, i suoi impeccabili riccioli bianchi, sembra essersi agghindata come un'adolescente all'appuntamento con il suo amante…
Ed è un po' così, questo 28 febbraio 1994, negli hangar del circuito Paul Ricard, dove il team Williams-Renault sta effettuando test privati, pochi giorni prima dell'inizio della stagione di F1, in Australia.
Al volante dell'auto che gira all'impazzata sul nastro d'asfalto, Ayrton Senna. Uno dei migliori piloti di tutti i tempi, senza dubbio anche uno dei più famosi, già tre volte campione del mondo. I suoi feroci duelli con il francese Alain Prost affascinarono gli appassionati di F1. E gli altri. Pochi mesi prima Prost si era ritirato, Senna aveva lasciato la McLaren per la Williams, si era voltata pagina.
Questo 28 febbraio 94, Jeanne è lontana dalla casa di riposo dove vive vicino a Bourg-en-Bresse nell'Ain. A quasi 82 anni ha qualche difficoltà a camminare ma è soprattutto la lentezza dell'età che non le piace affatto.
Jeanne, quello che le piace è la velocità. La velocità più folle, quella dei circuiti, quella della Formula 1. Non perde mai un Gran Premio. Alla fine della stagione precedente, nel '93, chiese al personale infermieristico della sua casa di riposo di svegliarla alle 4 del mattino per assistere agli ultimi due Gran Premi, quello del Giappone e quello di Adelaide in Australia.
La velocità è la sua passione, la Formula 1 la sua passione finale e il suo idolo assoluto è Ayrton Senna. Ha poster del pilota brasiliano su tutte le pareti della sua stanza. Ma la salute di Jeanne peggiora e nella casa di riposo dell'Hôtel-Dieu di Bourg-en-Bresse, le infermiere e il direttore hanno deciso di fare un regalo all'anziana signora. Hanno quindi scritto una lettera al servizio stampa della Renault Sport, il cui motore equipaggia la Williams, per richiedere una foto autografata di Ayrton.
Il risultato supererà tutte le loro aspettative. Toccato dalla richiesta, Jean-Jacques Delaruwière, il capo del servizio stampa della Renault invita Jeanne a partecipare ad una sessione di test privati sul circuito Paul-Ricard nel Var! I responsabili della casa di riposo non credono alle loro orecchie.
Manu militari, il viaggio tra Bourg-en-Bresse e il circuito del Castellet è organizzato a bordo di un veicolo sanitario (Renault!) e, nel giorno e all'ora stabiliti, Jeanne si ritrova sulla sua sedia a rotelle nell'officina Renault, aspettando in silenzio che Ayrton Senna abbia portato a termine le prove.
Qualche anno fa, Jean-Jacques Delaruwière raccontò il resto. “Mi chiede mille e una domanda. Pochi minuti dopo – seguendo il programma stabilito – Ayrton lascia il sedile della sua vettura e chiacchiera con gli ingegneri. Con discrezione gli ricordo l'appuntamento mostrandogli la vecchia signora. L'intervista doveva durare 5 minuti. Durerà quasi mezz'ora. Traduco. Jeanne spiega ad Ayrton che è il miglior pilota del mondo. Quindi la conversazione si sposta sulla loro fede condivisa in Dio. Jeanne regala ad Ayrton una medaglia della Vergine Maria affinché possa vegliare su di lui. Ayrton le tiene le mani poi le firma cappellini e foto… Un momento eccezionale!“
Interrogato poco dopo dalla televisione brasiliana, Ayrton Senna ha confermato la commozione di questo improbabile incontro con la sua ottantenne amante francese precisando “che si erano baciati ma non sulla bocca…”
Due mesi dopo, quasi in giornata, il 1 maggio 1994, Ayrton Senna si scontrò a più di 200 km orari con il muro della curva del Tamburello, sul circuito di Imola in Italia. La sua morte verrà annunciata poche ore dopo.
Devastazione per Jeanne, che ripeteva che spettava a lei partire e non a lui… Nella casa di riposo di Bourg-en-Bresse, le domeniche dei Gran Premi non hanno mai più avuto la stessa intensità. Il 31 maggio 1996, all'età di 83 anni, Jeanne Damerot andò a raggiungere il suo idolo. Nel paradiso degli amanti della velocità pura, dove risuonano le urla ipnotici motori, stridulo e serio come la morte.
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