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classifica delle auto più veloci nel 2024

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Qual è la gerarchia delle monoposto di Formula 1 nella velocità pura dall’inizio della stagione? Le prime quattro squadre sono vicine.

Con la stagione 2024 in pieno svolgimento, diamo uno sguardo alla gerarchia che sta emergendo tra le squadre. Anche se il riferimento
attuale è la McLaren, la Red Bull resta la monoposto più veloce sul giro di qualifica dall’inizio del campionato, come vediamo nella tabella sottostante che riporta il deficit medio rispetto al miglior giro di qualifica su pista asciutta (espresso in secondi , su un circuito simile a Barcellona in lunghezza).

Tuttavia, la classifica è in continua evoluzione, soprattutto perché lo sviluppo è un esercizio più complicato rispetto al passato. Basta infatti poco per fermare i meccanici, come sa tra gli altri Ferrari.

Red Bull: ancora avanti, ma il vantaggio si sta erodendo

Mediamente la Red Bull resta la migliore vettura di F1 in campo 2024 grazie al suo primato ad inizio stagione (perché da Miami in poi è la McLaren più veloce). La RB20 beneficia di un’aerodinamica molto efficiente, come abbiamo visto in particolare in Belgio. Tuttavia, i guadagni attesi su alcuni sviluppi sono stati meno spettacolari del previsto e forse hanno addirittura sbilanciato il Toro Alato, con Verstappen e Pérez che si sono lamentati di una disconnessione tra l’asse anteriore e quello posteriore.

Da notare che il dominio della RB20 poggia esclusivamente sulle spalle del tre volte campione del mondo, che riesce a compensare le debolezze della sua cavalcatura a differenza del suo compagno di squadra. Dal punto di vista del campionato costruttori, il messicano è l’anello debole di Milton Keynes, mentre McLaren, Mercedes e Ferrari schierano due piloti efficienti.

McLaren: il potere della versatilità

Dopo diverse stagioni magre, la McLaren sta giocando un ruolo da protagonista grazie a una MCL38 fuoristrada e molto migliorata in Florida. Se Woking ha adottato un approccio aerodinamico ispirato alla Red Bull, ha mantenuto caratteristiche specifiche che oggi la rendono forte (come una sospensione posteriore che offre sufficiente escursione laterale, a differenza della RB20).

Questa filosofia ha permesso ad Arancia Meccanica di essere particolarmente competitiva su piste con curve lente e medio-veloci, dove il bilanciamento del suo telaio fa miracoli.

La monoposto più veloce dai tempi del Gran Premio di Miami (come si vede nelle curve sottostanti), la McLaren è diventata il punto di riferimento per tre ragioni principali: è a suo agio su tutti i circuiti, il suo sviluppo è efficiente e i suoi sviluppi sono stati introdotti con cautela. La sua velocità, però, non sempre si è tradotta in punti a causa di errori del team (nella strategia) ma anche del suo pilota preferito, Lando Norris (soprattutto nelle partenze).

Mercedes: L’importanza di essere costanti…

Dopo un inizio anno poco brillante, la W15 ha vinto su piste come Silverstone e Spa, dove la sua velocità massima e l’efficienza aerodinamica in rettilineo hanno fatto la differenza. A differenza degli anni precedenti, in cui il pompaggio era un problema ricorrente, il team sembra aver in gran parte risolto questo aspetto. Ma le sfide rimangono.

Se l’ala introdotta a Monaco ha permesso di fare un grande passo avanti, gli sviluppi successivi apportati al W15 non hanno prodotto i guadagni attesi, come il fondo piatto testato in Belgio. Inoltre, Brackley a volte fatica a tradurre le sue buone prestazioni in qualifica in solidi risultati di gara, che variano considerevolmente da un circuito all’altro senza che il team sappia esattamente il motivo.

Ferrari: uno sviluppo invalidante

La Scuderia continua a combattere i propri demoni.

Come spesso accade, lo sviluppo portato avanti dalla Ferrari non è stato perfetto, tutt’altro. Se la nuova carrozzeria introdotta a Imola ha fatto progredire il Cavallino, le modifiche al fondo piatto in Spagna hanno portato alla ricomparsa dei rimbalzi ad alta velocità (porpoising), che incidevano gravemente sulla stabilità e sulle prestazioni nelle curve veloci.

Se le correzioni introdotte in Italia e poi a Singapore hanno permesso all’SF-24 di guadagnare slancio, il team ha perso molto tempo di sviluppo sui suoi avversari. Ci vuole tutto il talento di Charles Leclerc per estrarne la quintessenza.

Aston Martin: un AMR24 instabile

Dopo un inizio incoraggiante, l’Aston Martin ha rivelato i suoi limiti. L’AMR24 soffre di instabilità cronica, particolarmente evidente durante le curve veloci e in uscita dalla frenata. Al punto che Fernando Alonso, nonostante tutto il suo talento, non sempre riesce a sopperire a queste mancanze, e le sue prestazioni su certi circuiti ne risentono.

La squadra ha cercato di rimediare alla situazione con (numerosi) sviluppi, ma questi si sono rivelati insufficienti per mantenere un ritmo competitivo contro squadre come Ferrari e Mercedes, che progredivano a un ritmo più sostenuto.

Il suo deficit di tre decimi sulla vettura che lo precede (la Mercedes in questo caso) è il più grande tra due schieramenti consecutivi.

Il gruppo: progressi sporadici, ma lacune che persistono

Dietro i primi cinque team il divario è piuttosto significativo: le vetture di RB, Williams, Haas, Alpine e Sauber sono nettamente indietro.

In questo gruppo stanno andando bene Williams e Haas, anche se nella velocità pura sono dominate dalle RB. Non sorprende che Alpine e Sauber siano le lanterne rosse in questa classifica.

La velocità del sabato non è sempre la velocità della domenica

In generale il vantaggio della McLaren sta nel suo equilibrio. A bassa velocità come ad alta velocità, nella stagione fredda come nella stagione calda, mantiene un equilibrio molto costante, che rende il suo supporto facilmente sfruttabile. C’è molto meno conflitto tra il sottosterzo a bassa velocità e il sovrasterzo ad alta velocità sulla MCL38 che su altre vetture, in particolare sulla Red Bull.

Si tratta di una vettura aerodinamicamente più complessa della McLaren e potrebbe, in teoria, offrire maggiori potenzialità. Ma quando gli ingegneri cercarono di aumentare la deportanza, la vettura perse l’equilibrio poiché il conflitto tra basse e alte velocità sembrava essere peggiorato.

Certamente, le gomme nuove risolvono gran parte di questo conflitto in qualifica (che è in parte il motivo per cui la RB20 rimane in testa), ma questo conflitto diventa un problema molto più grande nelle corse. Gli sviluppi annunciati per Austin permetteranno di correggere la situazione?

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