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Andrea Iannone torna alla vittoria dopo la squalifica

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Una settimana dopo il primo successo di Danilo Petrucci nel WorldSBK, autore di una tripletta visto che l’italiano ha vinto tutte le gare in programma a Cremona, è il turno di un altro ex rappresentante della Ducati in MotoGP a vivere il successo con la Borgo Panigale marchio nella Superbike. Andrea Iannone ha vinto la prima gara del fine settimana al MotorLand Aragón.

L’uomo che qualche settimana fa ha festeggiato il suo 35esimo compleanno è tornato alle competizioni quest’anno, dopo quattro anni di squalifica per doping che ha sempre contestato, su una Ducati Panigale V4R del team Go Eleven. Iannone ha subito brillato nel WorldSBK, con un terzo posto alla sua prima partenza in questa stagione, ma nonostante i risultati costanti che gli hanno permesso di arrivare ad Alcañiz all’ottavo posto in campionato, ha ottenuto solo altri tre podi per il resto… prima di questo sabato.

Nicolò Bulega era in pole per la prima gara e Iannone ha preso il comando fin dalla partenza. Uno spoiler di una motocicletta rivale è rimasto incastrato in una ruota di Sam Lowes, mandandolo a terra, provocando una bandiera rossa. Bulega avrebbe dovuto partire in pole per la seconda partenza ma ha avuto un problema con la sua moto nel giro di formazione. Di fatto primo in griglia, Iannone ha mantenuto la posizione alla ripresa della gara.

Toprak Razgatlioglu poi Danilo Petrucci hanno minacciato nei primi giri e Petrucci ha preso il vantaggio prima di metà gara. Il primo posto è passato di mano più volte, con il vantaggio che alla fine è andato a Iannone. Le difficoltà alle spalle del leader hanno visto Petrucci retrocedere in classifica e Iannone alla fine ha preceduto Garrett Gerloff e Razgatlioglu fino alla bandiera a scacchi.

“È incredibile, è come un sogno per me”ha dichiarato Iannone dopo questo primo successo dopo l’unico in MotoGP, al GP d’Austria 2016. “Ho lottato molto durante questi quattro anni a casa. L’anno scorso ho guardato la gara dal divano. È davvero come un sogno. Non pensavo che un risultato del genere sarebbe stato possibile nel primo anno della mia schiena”.

“Tutti sono forti, tutto è difficile, ma non mi sono mai arreso e oggi non ho vinto la gara, ho vinto la battaglia della mia vita e penso che sia la cosa più importante più delle corse, più di ogni altra cosa che so di essere come un supereroe perché non ho mai rinunciato al mio sogno durante questi quattro anni, ho continuato a cercare quel sogno e oggi ce l’ho fatta. ottenuto il miglior risultato possibile”.

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